Direttiva Case Green, per gli italiani svalutazione degli immobili: bisogna correre ora ai ripari

La Direttiva Case Green dell’Unione Europea impone agli italiani un cambiamento per non arrivare ad una svalutazione dell’immobile e all’impossibilità di venderlo o affittarlo.

L’Europa chiede la massima efficienza energetica agli Stati membri da raggiungere nei prossimi anni. Da qui l’esigenza di un ristrutturazione del 75% degli edifici presenti nella nostra penisola.

Gli edifici sono responsabili del 36% di emissioni di gas serra e del 40% del consumo finale di energia. Dato che l’UE si sta muovendo per far diventare l’Europa il primo continente a zero emissioni entro il 2050 è necessario intervenire con ristrutturazioni che aumentino la classe energetica delle abitazioni.

Ecco che è nata – non senza polemiche – la Direttiva Case Green per arrivare ad avere immobili ad emissioni di gas nocive pari o vicine allo zero. Il cambiamento deve iniziare con una riduzione delle emissioni e del consumo energetico già a partire dal 2030. Nello specifico gli obiettivi iniziali erano di passare alla classe E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033. Chi rimarrà con una casa “vecchia” non potrà né venderla né affittarla e andrà incontro ad una svalutazione. Parliamo di circa 9 milioni di abitazioni presenti in Italia insufficienti dal punto di vista energetico.

Direttiva Case Green e ristrutturazione per 9 milioni di case

Gli Stati membri UE devono ridurre del 16% il consumo energetico residenziale entro il 2030 e procedere con l’eliminazione delle caldaie a gas entro il 2040. La Direttiva Case Green è stata resa più flessibile rispetto agli accordi iniziali ma il succo della questione non cambia. Senza interventi di riqualificazione le case degli italiani di classe F e G varranno molto poco.

Valore della casa pari a zero con la Direttiva Case Green
Occorre aumentare al più presto la classe energetica (Designmag.it)

I nuovi edifici dovranno essere costruiti riducendo al minimo il consumo energetico e massimizzandone l’efficienza. Ci sarà l’obbligo di installazione dei pannelli solari sugli edifici pubblici e non residenziali e di convertire l’intero patrimonio edilizio esistente chiedendo ai cittadini di ristrutturare casa.

Un impatto forte sui proprietari di immobili che dovranno procedere con miglioramento nell’efficienza energetica isolando e riducendo i consumi delle abitazioni. Una spesa che si aggira tra i 50 e i 60 mila euro per gli edifici più vecchi. Sostituzione degli infissi, della caldaia, installazione dei pannelli solari, cappotto termico, se non si procederà in tal senso la casa perderà di valore e non essendo in regola non potrà nemmeno essere venduta o affittata a partire dal 2030. I Bonus edilizi attualmente attivi sono sufficienti per aiutare i cittadini a compiere l’impresa? La risposta è no soprattutto con le restrizioni al Superbonus e la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura.

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