Ti stai preparando a dire addio alle tue piante dopo le vacanze? Con questo metodo le puoi lasciare anche un mese

Le piante tropicali, grasse o da appartamento possono affrontare settimane da sole, se prima vengono sistemate con cura. Ecco come ridurre il consumo d’acqua e mantenerle in salute.

Succede ogni estate. Sei lì che pensi alle valigie, a come infilare il costume tra le ciabatte e il beauty, e poi ti giri verso quel gruppo di foglie in soggiorno che ti guarda con lo sguardo sconsolato. Le piante. Bellissime, verdi, rigogliose, e sempre pronte a diventare secche e marroni appena ti distrai. Anche quest’anno ti dici che troverai una soluzione, ma già ti immagini la scena del rientro, con vasi rinsecchiti e steli piegati. Non è che non ci tieni. È solo che hai provato con la bottiglia capovolta, con le richieste disperate al vicino, con la speranza che una settimana passi in fretta. Ma la verità è che ogni estate, lasciarle sole ti mette una strana ansia.

Eppure qualcosa cambia, quando scopri che con un po’ di metodo puoi davvero partire tranquilla. Non serve costruire impianti a goccia artigianali o dare le chiavi di casa alla suocera. Alcune piante sono molto più resistenti di quello che immagini. Altre, basta capirle. E il segreto non sta nel trovare qualcuno che venga ogni tre giorni, ma nel creare le condizioni giuste prima di uscire di casa. Anche se può sembrare impossibile, ci sono piccoli accorgimenti che allungano i giorni senza irrigazione. Non salveranno ogni orchidea in crisi, ma ti eviteranno la solita strage vegetale da rientro.

Prima di partire: cosa fanno davvero le piante quando restano sole

Dimentica l’idea che ogni pianta in estate vada bagnata costantemente. Alcune, specie quelle più grandi o grasse, entrano in una fase quasi dormiente quando il caldo è stabile e intenso. Il che, a ben vedere, è un vantaggio. Meno crescita, meno fabbisogno, meno rischio di marciumi. E se impari a seguirne il ritmo, puoi anche partire per tre settimane e tornare senza rimorsi. Per altre specie, come quelle tropicali, il discorso è diverso, ma anche lì, con qualche accorgimento mirato, le cose possono cambiare molto.

Scatole trasparenti
Prima di partire: cosa fanno davvero le piante quando restano sole – designmag.it

Il primo passaggio è semplice ma fondamentale. Prima di partire, bagna bene il terriccio, lasciando sempre che l’acqua in eccesso scoli del tutto. Niente ristagni nei coprivaso. Poi sistemale in una zona luminosa ma non esposta direttamente al sole. Un buon trucco, se hai scatole in plastica trasparente o contenitori simili, è creare una mini serra davanti alla finestra. L’umidità resta intrappolata, la luce filtra in modo diffuso, e la pianta rallenta. Questo sistema funziona sorprendentemente bene. Anche per periodi lunghi. C’è chi ha ritrovato le proprie calathee in ottimo stato dopo un mese, senza nessuno che passasse a controllare.

Palline gel per piante
Il trucco dei gel idratanti per piante – designmag.it

Se non hai tempo o spazio per ricreare questo microclima, esistono in commercio soluzioni che possono aiutare. I gel idratanti per piante, ad esempio, trattengono acqua e la rilasciano poco a poco nel terreno. Bastano 5 grammi per un vaso medio, e si possono inserire sia durante un rinvaso, sia forando delicatamente il terriccio con una matita. Una soluzione invisibile, ma molto efficace. Per piante da esterno o in vaso grande, si può combinare con una buona pacciamatura, che trattiene l’umidità e protegge le radici dal caldo diretto.

Piante grasse
Le piante grasse non vogliono acqua, vogliono tregua – designmag.it

Per quanto riguarda le piante grasse, il discorso è ancora più semplice. Se sono sane e ben drenate, reggono tranquillamente un mese senza una goccia d’acqua. Anzi, spesso il problema è opposto: vengono annaffiate troppo, proprio perché non si ha idea di quanto resistano. In estate molte entrano in dormienza, soprattutto a fine luglio e agosto, quindi meglio lasciarle in pace. Sposta i vasi più piccoli in una zona ventilata, se possibile, e proteggili dalla luce diretta delle ore centrali. La maggior parte se la caverà benissimo.

E poi c’è il caso a parte delle piante più esigenti. Quelle da serra calda, o i grandi esemplari che hai sistemato con cura e amore nel living. Qui, va detto, un passaggio umano ogni tanto potrebbe davvero fare la differenza. Ma non serve cercare un esperto di botanica. Anche un’amica che vaporizza un po’ d’acqua ogni tanto è più che sufficiente. Il punto è ridurre i bisogni al minimo prima di partire, lasciando tutto il resto nelle mani di un buon sistema. Così, alla fine, sarà più facile staccare la spina anche per te.

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