Il mobile con le ante a cannettato è ovunque: come sceglierlo in base allo stile della tua casa

Legno scanalato, MDF rigato, vetro cannettato. Il mobile a righe verticali spopola ovunque. Ma non tutti si adattano a ogni ambiente. Come inserirlo davvero bene in salotto, cucina o camera?

Non c’è stanza in cui non sia comparso almeno una volta. Il mobile con le ante a cannettato è ovunque e continua a moltiplicarsi, passando dalle riviste agli showroom, fino agli appartamenti di chi, fino a ieri, non avrebbe mai immaginato di cedere al richiamo di una finitura così caratterizzante. Credenze, consolle, madie, pensili, mobili TV, contenitori da bagno. Tutto si veste di righe verticali, il più delle volte in legno chiaro, ma anche in vetro, MDF o finitura verniciata. Il punto è che, a differenza di altre mode, questa sembra funzionare anche quando il resto dell’arredo non è proprio da copertina.

Se c’è una cosa che ho imparato dopo anni passati tra ristrutturazioni, set fotografici e fiere di design, è che un materiale o una lavorazione, per quanto bella, non può risolvere da sola la personalità di una casa. Il cannettato, così ritmico, così discreto e insieme decorativo, rischia di diventare una forzatura se non si armonizza con quello che ha intorno. Per questo va scelto con cura, magari anche per creare un contrasto mirato, ma con un senso.

Che cos’è il cannettato e perché continua a piacere

Il cannettato nasce come reinterpretazione delle boiserie e dei pannelli a stecche, ma oggi si presenta in forme e finiture aggiornate, adatte a case contemporanee. Lo vedi in bagno, in soggiorno, come anta di un armadio, persino come base per cucine su misura. La sua forza sta nel gioco di ombre e rilievi che alleggerisce i volumi e li rende più vibranti alla luce. Ma proprio per questo si nota, e quando si nota troppo rischia di spezzare un linguaggio visivo già definito.

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Che cos’è il cannettato e perché continua a piacere – foto deghi.it – designmag.it

Chi ha un arredo scandinavo, con colori chiari, tessuti naturali e profili essenziali, può puntare su un mobile basso in legno chiaro con ante a cannettato, da usare come mobile TV, credenza o piccolo contenitore da ingresso. In ambienti industriali o urban chic, invece, funziona meglio una madia in noce scuro o MDF nero, magari con piedini in ferro o top in marmo. Chi preferisce linee pulite e atmosfere minimali, può giocare sul tono su tono, scegliendo superfici verniciate opache, con maniglie a scomparsa e colori neutri, dal beige al grigio fumo.

Se si ama lo stile mediterraneo o boho, il cannettato può entrare in scena con credenze in legno verniciato a gesso o piccole consolle decorate, da completare con ceramiche, tappeti e qualche pianta. Nello stile japandi o wabi sabi, invece, il cannettato diventa una trama quasi zen, che si fonde con legni grezzi, forme irregolari e colori terrosi. Basta un mobile basso, magari senza piedini, inserito in un ambiente essenziale per ottenere l’effetto.

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Il mobile cannettato perfetto per ogni stile di casa – foto ikea.com – designmag.it

Il punto successivo è capire dove acquistarlo. I brand accessibili hanno cavalcato subito l’onda. Da IKEA ci sono linee semplici ed economiche. Maison du Monde ha puntato su pezzi più decorativi. Se si cerca qualcosa di più raffinato, Westwing, Tikamoon e Kave Home offrono versioni dal gusto europeo. Sklum propone soluzioni colorate, più giocose. E chi vuole investire su un pezzo destinato a durare, può guardare nei cataloghi di design o nei mercatini per restaurare pezzi vintage e personalizzarli con listelli in legno.

Un errore comune è usare troppi mobili cannettati nella stessa stanza. Basta uno, e fa tutto da solo. Se ne metti due, rischiano di litigare visivamente. Meglio scegliere un unico punto focale. Un altro sbaglio è inserirlo in ambienti già pieni di materiali forti: marmo, velluto, superfici lucide. Il cannettato ha bisogno di respirare.

Occhio anche alla praticità. Le scanalature attirano la polvere, soprattutto se in cucina o vicino a fonti di luce laterale. Meglio trattare le superfici o scegliere finiture più chiuse. E soprattutto, che non sia solo una scelta di tendenza. Perché se fatta bene, resta anche quando la moda cambia.

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