Ikea, Life at home: nel 2020 è cambiato il rapporto con la nostra casa

Ikea ha realizzato un report in cui viene spiegato com'è cambiato il rapporto con la nostra casa nel 2020 a causa della pandemia da Coronavirus, tra lockdown e continue restrizioni

La pandemia da Covid-19 ha decisamente cambiato il rapporto che tutti noi abbiamo con la nostra casa. Chiusi tra quattro mura, tra smart working, coprifuoco e limitazioni, sono molti coloro che si sono resi conto da volere qualcosa di diverso dal loro spazio abitativo. Ikea, parlando proprio di rapporti tra casa e Coronavirus, ha pubblicato il report dal titolo “Life at home”, che ha come obiettivo quello di spiegare come è cambiato il rapporto con la casa a causa della pandemia.

La casa è diventata un rifugio per il 78% delle persone

Secondo il report, per il 78% delle persone di tutto il mondo la casa ha rappresentato un rifugio, un luogo dove sentirsi al sicuro e protetti dagli eventi che hanno sconvolto il mondo nell’anno appena trascorso. Quindi, 2 persone su 5 hanno sentito l’esigenza di introdurre alcuni cambiamenti nelle loro case.

La ricerca sul 2020 effettuata da Ikea ha coinvolto diversi esperti e 20 famiglie in 5 Paesi diversi: Italia, Cina (e Hong Kong), Australia, Stati Uniti e Svezia. Inoltre, è stato lanciato un sondaggio quantitativo globale che ha coinvolto 37 Paesi, per un totale di più di 38mila persone.

Secondo quanto emerso dalla ricerca, la maggior parte delle persone si sente a casa quando vengono soddisfatte le cinque esigenze emozionali fondamentali, che sono: privacy, proprietà, comfort, appartenenza e sicurezza. Dal report, inoltre, è emerso che il 46% delle persone ritiene che la propria abitazione sia riuscita a soddisfare in modo adeguato queste cinque esigenze durante il periodo del lockdown.

Dal report Ikea è emerso che le persone hanno avuto più tempo per loro stesse e per le loro famiglie

Durante il 2020, come già detto, il rapporto con la propria casa è cambiato profondamente. Per questo motivo Ikea ha chiesto ai partecipanti del sondaggio di indicare le 12 attività che hanno apprezzato di più durante il periodo di restrizioni maggiori.

Come si legge nel report, le persone coinvolte hanno detto di aver avuto più tempo da dedicare alla famiglia (53%), più tempo per se stessi (43%), potendo svolgere diverse attività come leggere (43%), giocare (43%), socializzare virtualmente (35%), cucinare (49%) e fare giardinaggio (21%). Infine, le persone hanno dichiarato di aver avuto più tempo per vivere la casa in modo nuovo e diverso facendo, ad esempio, attività fisica (40%) e lavori in casa (32%).

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Foto Pexels | Valeria Ushakova

Gli aspetti negativi nel rapporto con la casa emersi nel report

Nonostante i tanti aspetti positivi, il dover trascorrere tanto tempo in casa in modo forzato per tanti ha avuto diversi aspetti negativi. Per molti, infatti, è stato difficile percepire “l’esperienza come positività”. La ricerca effettuata da Ikea ha fatto emergere diversi problemi come, ad esempio, le dimensioni ridotte dello spazio abitativo, la condizione economica e l’età.
Dal report è emerso che il 43% delle persone che vivono in un monolocale o un piccolo appartamento si sono dimostrate d’accordo sul fatto di avere una casa progettata per il proprio stile. La risposta positiva sale al 76% per coloro che vivono in una casa con quattro o più camere da letto.

Per quanto riguarda il fattore età, solo il 25% delle persone tra i 16 e i 24 anni si sono dette soddisfatte della propria casa, rispetto a quelle di età compresa tra i 65 e i 75 anni, soddisfatte al 49%.

Nel 2020 sono cambiate le priorità

Con un anno trascorso all’insegna della pandemia da Covid-19, la casa è così diventata più importante che mai e anche le priorità sono cambiante. Adesso, infatti, secondo quanto emerso dal report, si pensa tre priorità principali: il tempo, da trascorrere con amici e famiglia, lo spazio abitativo, funzionale e che permetta di svolgere diverse attività, e la natura, con la quale, inevitabilmente, abbiamo perso il contatto a causa di lockdown e restrizioni.

Il rapporto più stretto con la casa è, quindi, destinato a durare. E tra chi desidera più tempo per cucinare (35%), per consumare i pasti con la famiglia (38%) e fare attività fisica in casa (29%), si pensa a come saranno i “nuovi” spazi abitativi.
In futuro ci si aspetta, come emerso dal report di Ikea, un grande attenzione verso la progettazione e la costruzione delle case, dove avranno grande importanza fattori come la privacy e il comfort.

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Foto Unsplash | Daniil Silantev

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