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Architettura biofilica, la nuova tendenza che ama la natura

oto Shutterstock | onzon
La connessione con la natura e la sua presenza preponderante all’interno delle abitazioni sono due elementi imprescindibili del design del futuro. La nuova tendenza per l’architettura, infatti, parrebbe orientarsi verso un approccio biologico. Cosa vuol dire? Che l’uomo sembrerebbe portato a ritrovare il proprio istinto di ricongiunzione con la natura e con gli altri esseri viventi e, per farlo, cercherebbe di trasformare gli ambienti della sua casa, ricorrendo a materiali, modelli e design naturali.
La nuova moda segue la scia di altre correnti, come la norvegese Fruliftsliv, che contemporaneamente stanno cercando di restituire alla natura e ai suoi elementi la giusta importanza all’interno degli edifici, ricorrendo per questi ultimi a soluzioni in sostenibili ed ecofriendly.

Cos’è l’architettura biofilica?

L’architettura biofilica si pone a metà strada tra una tecnica di progettazione e una filosofia. Derivante dalle parole greche “bio”, ovvero “vita” e “filìa”, cioè “amore, affetto”, il termine si traduce letteralmente come “amore per la vita”. E infatti l’architettura biofilica ha come obiettivo il raggiungimento della salute fisica e del benessere psicologico delle persone che vivono gli spazi arredati secondo questa tendenza.
Questo fine si raggiunge attraverso l’introduzione di elementi spontanei e bio, che consentono facilmente la connessione tra uomo e natura.

Quali sono i principi dell’architettura biofilica?

Per raggiungere l’obiettivo di assicurare benessere alla gente che abita gli spazi, l’architettura biofilica punta all’utilizzo di materiali, motivi, design e oggetti dalle forme tipicamente naturali al fine di creare un arredamento davvero ecofriendly. Secondo gli studi, infatti, queste scelte sono capaci di far stare bene e, per quanto riguarda gli ambienti di lavoro, di aumentare la produttività.
La natura, avendo un ruolo fondamentale in questa filosofia, viene portata all’interno dello spazio chiuso, che si arricchisce di piante, animali, acqua, profumi, luci e ombre nella loro forma più pura e primordiale, così da instaurare una intensa connessione tra uomo e mondo naturale.
La progettazione, infine, deve essere realizzata nel pieno rispetto della natura esistente, cercando di incorporarla nell’edificio senza alterarne le caratteristiche. Questo si ottiene con ampie vetrate aperte sull’esterno, su parchi o giardini, e con stanze disegnate come se fossero tempi del rifugio sensoriale, tranquille e buie, quasi come fossero grotte.

Maria Laura Leo

Laureatami a Bari in Architettura nel 2014, dall'anno successivo esercito la libera professione di architetto in provincia di Matera. Sono redattrice freelance per diverse testate giornalistiche e scrivo articoli su tematiche inerenti l'architettura e il design, attività che mi consente di abbinare l'oggetto del mio lavoro alla mia passione per la scrittura.

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