Una stanza vuota che, a volte, non è nemmeno una stanza, ma una semplice nicchia o un qualunque angolo della casa dimenticato.
Spesso questo angolo è solo un punto morto, mal illuminato, luogo di accatastamenti seriali che evitiamo di guardare altrimenti rischiamo di farci salire la pressione.
Il coraggio di reinventare
E se, con un po’ di coraggio ingegnoso e follia creativa, provassimo a dare un’identità a questi spazi? Se quel cantuccio dove sono accatastati gli scatoloni del trasloco avvenuto due anni fa diventasse una zona studio? Se quel sottoscala, dove anche solo pulire ci fa venire i brividi all’idea dei ritrovamenti possibili di mesi e mesi di batuffoli di polvere, diventasse una dispensa super attrezzata e ben organizzata?
E se, invece, quel muro accanto alla finestra, dove troneggia indisturbato il termosifone, muro completamente inutilizzato per colpa sua, divenisse l’alloggio perfetto per una splendida libreria?

I termosifoni si possono spostare, possono essere alloggiati in alto diventando così termo-arredi, oppure si può semplicemente organizzare lo spazio intorno a loro.
Il sottoscala si può pulire e gestire al meglio, trasformandolo in un luogo non solo funzionale ma esteticamente interessante e originale.
Infine, con un po’ di pazienza e ragionamento intuitivo, si possono creare nuovi spazi per accogliere gli scatoloni: armadi esterni, controsoffitti come veri e propri ripostigli o soppalchi.
Dal vuoto al pieno: un progetto concreto
Ogni casa ha il suo angolo morto, vittima di inutilizzo e trascuratezza poiché manca di un’identità. Non è stato un’eccezione il mio progetto di questa settimana: una nicchia, non affatto una stanza, di passaggio e nemmeno grandissima.
Cosa mancava in questa casa? Cosa serviva per darle un plus indiscutibile sfruttando al meglio gli spazi? Un tavolo da pranzo!

Posato il pavimento, vista la ristrutturazione già in opera, sistemato l’impianto elettrico per lo stretto indispensabile e pitturati i muri con un tono neutro (consiglio noioso ma utilissimo, che dispenso quasi sempre ai miei clienti per dare modo a mobili, quadri e accessori di essere le vere star della casa), era ora di passare all’arredamento.
Anche trattandosi dello stretto indispensabile l’effetto wow si può ottenere lo stesso.
Un pezzo alla volta
Comunemente si tende a pensare che arredare significhi cambiare tutto e renderlo omogeneo. Spesso, invece, è sufficiente introdurre un solo pezzo per dare nuova vita agli spazi. Un passo alla volta, o meglio, un pezzo alla volta.
Cercando di creare un angolo adatto per pranzare e cenare, perché diciamocelo, consumare i pasti in cucina toglie il fascino anche al miglior filetto alla Wellington cucinato, il focus doveva essere indubbiamente il tavolo.

Qui di opzioni ce ne sono molte. Con un po’ di fortuna, la nonna sarà felice di regalarci il suo tavolo del salone, tavolo che ha ospitato alcuni dei più bei ricordi della nostra infanzia che lei ha custodito con il massimo impegno e cura.
Se avrà dei segni del tempo, saranno sicuramente fonte di infinite storie su pranzi delle feste passate in famiglia; storie che a nostra volta saremo entusiasti di raccontare ai nostri ospiti.
La nonna o le zie saranno fiere del nostro spirito di riciclo estetico-funzionale che strizza l’occhio all’importanza della tradizione. Forse, poi, loro avevano già in mente di prendere un tavolo più piccolo visto che ora i pranzi festivi sono diventati appannaggio dei familiari più giovani.
Mercatini, stili e sorprese
Ci sono poi moltissimi mercatini dell’usato, specie nelle grandi città, dove, con prezzi per tutte le tasche, si riescono a trovare vere e proprie chicche. Vedi il franchising del “Mercatino dell’usato”. Avere il coraggio di inserire più stili porta spesso a risultati sorprendenti.
Ad esempio, in un salone molto moderno con delle consolle squadratissime dai colori glaciali e texture lucido-metalliche, con divani in pelle bianca e super TV da almeno 60 pollici, potremmo introdurre un semplice tavolino acquistato ai mercati dell’usato.
Magari un tavolino da caffè basso, in legno scuro con intagli che sanno di antiche sapienti mani artigiane (acquistato per 34 €… storia realmente accaduta).
Avrà l’aria di un oggetto prezioso o probabilmente ereditato da generazioni. Che barba i tavolini industriali, tutti uguali, in vetro o metallo che hanno anche molti dei nostri amici: spazio invece a un qualcosa di originale, che spezza e mescola stili evitando di stancare l’occhio con i soliti format: tutto shabby, tutto industrial o tutto minimal.
Tra tradizione e tecnologia
Introdurre nuovi pezzi ma senza apparenti regole, usando e reinventando. Per i più tecnologici, infine, c’è la soluzione degli acquisti online.

Moltissimi siti offrono un’esperienza ottimale grazie alla realtà aumentata (riescono a riprodurre i mobili in casa tua soltanto con l’aiuto della fotocamera del cellulare), a book fotografici fornitissimi, a descrizioni accurate al millimetro e a pagamenti sicuri e garantiti.
I grandi marchi di arredamento popolari e accessibili come Ikea, Maisons du Monde o Jysk hanno pagine web intuitive che, spesso coniugando acquisto, consegna e montaggio, risolvono le nostre necessità in pochi giorni e con pochi click.
Soluzioni pratiche
Io stessa, nell’arredare questa nuova sala da pranzo, ho optato per Deghi.it. Sono partita dal tavolo, serie Freia Mango, che mi ha affascinata per la tipologia di legno low cost ma assolutamente scenografico (legno di mango) in abbinamento alle gambe industriali in metallo nero.
Spesi soli 481€, ho pensato di abbinarci 4 sedie in velluto, serie Melt in ben 8 colori, a 58 € ognuna.
E visto che abbiamo osato, perché prenderle tutte dello stesso colore? Anche da grandi possiamo tornare bambini e giocare con le tonalità.
Quindi spazio al verde intenso, al morbido pesca, al blu elettrico e all’arancio deciso.
L’ensemble finale della nuova sala da pranzo

A completare l’ensemble:
• una bella collezione di ritratti di famiglia,
• delle luci pendenti che scendono al punto giusto centro tavola,
• leggerissime tende dall’effetto sognante,
• e le immancabili piante.
Divertentissimo poi arredare l’arredamento: sì, il sopra del nostro nuovo tavolo può cambiare identità in occasione di qualsiasi cena, festività o anche ogni settimana.
Basta un centrotavola particolare, una tovaglia di lino rigorosamente non stirata o un semplice mazzo di fiori stagionale per arricchirne l’aspetto.
Da angolo morto a sala da pranzo funzionale: il segreto
Ed è così che uno spazio inutilizzato e di passaggio è diventato non solo l’alloggio del tavolo da pranzo, ma una vera e propria sala da pranzo nonostante le dimensioni ridotte. Il segreto?
Un mix di stili, riciclo dei mobili di famiglia, accessori creativi ma soprattutto la visione del cambiamento… cambiando un pezzo alla volta.





