Addio affitto ed IMU abbassata con questa via comoda proposta dal Governo: come sfruttarla

Esiste un modo per vivere in una casa in affitto senza pagare il canone e con IMU abbassata: ed è legale. Scopriamo qual è.

L’IMU, acronimo di Imposta municipale unica, è un tributo che si versa per il possesso di immobili (o terreni), tranne per le abitazioni principali. È una imposta comunale entrata in vigore nel 2012.

Bisogna pagarla ogni anno in due diverse scadenze fisse: la prima entro il 16 giugno (anticipo) e la seconda entro il 16 dicembre (saldo). Spettano delle riduzioni in presenza di specifici requisiti e condizioni. Per esempio, non sono in molti a sapere che si può beneficiare di una riduzione dell’IMU al 50% se l’immobile viene dato in comodato d’uso.

Comodato d’uso e sconto IMU: ecco come vivere in una casa senza pagare l’affitto

Il comodato d’uso è un contratto in cui una parte consegna a un’altra un bene (per esempio una casa) affinché lo usi per un certo tempo prestabilito, con l’obbligo di restituirlo. Si tratta di un contratto gratuito che può essere redatto sia in forma scritta sia in forma verbale.

Comodato d'uso e riduzione IMU casa
Casa in comodato d’uso: prevista la riduzione IMU (designmag.it)

Nel primo caso il contratto deve essere registrato entro 30 giorni dalla data dell’atto. Invece, nel secondo caso bisognerà registrarlo solo se è sottoposto a registrazione.

Come nel contratto di affitto, anche in questo caso il pagamento dell’IMU spetta al proprietario dell’immobile che, però, ha diritto a una riduzione del 50% se sono presenti alcune condizioni.

A stabilire le regole e le condizioni della riduzione dell’IMU è l’articolo 1, comma 74 della legge numero 160 del 2019, ovvero la legge di Bilancio 2020. Si tratta della legge che ha introdotto la nuova imposta unica sugli immobili.

Il suddetto articolo stabilisce che la riduzione spetta se la casa è concessa in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea diretta di primo grado. Invece, la riduzione non è valida se la casa rientra tra quelle classificate di lusso, ossia nelle categorie catastali A/1, A/8 E A/9.

Attenzione, però, a un’altra condizione: l’immobile in comodato d’uso deve essere adibita ad abitazione principale.

Quindi riassumendo, la riduzione del 50% dell’IMU si ottiene:

  • con la registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito;
  • se il comodante è proprietario di un solo immobile dato in comodato, oltre all’abitazione principale (escluso gli immobili classificate di lusso);
  • se il comodante risiede anagraficamente nello stesso comune dove è ubicato l’immobile in comodato.

Inoltre, la riduzione dell’IMU si applica anche in seguito alla morte del comodatario quando l’immobile è destinato al coniuge di quest’ultimo come abitazione principale, ma solo se ci sono figli minori.

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