Vuoi essere sicuro che la banca accetti il mutuo? Metti questo dato nella domanda per assicurarti l’importo

Come essere sicuri che la banca accetti la nostra richiesta di mutuo? Ecco il segreto.

La questione relativa alla richiesta di un mutuo è davvero un tema caldo e molto ampio, che provoca molti pensieri in coloro che hanno intenzione di farne richiesta per l’acquisto di un immobile.

L’acquisto della tanto sognata prima casa, o comunque di una proprietà, è un momento importante nella vita di ognuno, ma dal sogno è necessario tornare alla realtà e a tutte le questioni pratiche e burocratiche che nascono al momento di questa decisione.

Richiesta di mutuo, i fattori determinanti

Come tutti sappiamo, ci sono dei requisiti minimi per ottenere un mutuo, e la prima domanda che in molti si fanno è da quanto bisogna lavorare per poter vedere accettata la propria domanda; il dubbio, in sostanza, nasce per chi ha da poco firmato un contratto di lavoro, e si chiede se questo possa bastare o meno per l’istituto al quale si fa richiesta.

Di base, gli istituti di credito e banche valutano la stabilità economica e reddituale del richiedente, oltre alle condizioni e il valore effettivo dell’immobile. Nello specifico si valuterà la stabilità reddituale del richiedente (controllando la continuità lavorativa e la tipologia di contratto), l’entità dell’importo richiesto, l’affidabilità creditizia del richiedente (se è un cattivo pagatore e/o vi siano debiti insoluti), e la presenza di eventuali garanzie. Anche l’età ha il suo peso, sia se si superano i 75 anni, o al contrario se si è troppo giovani.

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Richiesta di mutuo, i fattori determinanti – designmag.it

I contratti a tempo indeterminato sono quelli che danno più garanzia, ed in linea generale è richiesto un minimo di 6-12 mesi di stabilità lavorativa, mentre dai due anni in sù il requisito diventa più forte. Se si è appena stati assunti, quindi, l’istituto potrebbe richiedere ulteriori garanzie.

Nel caso invece dei lavoratori autonomi, come ad esempio coloro che operano in regime di Partita IVA, si dovrà dimostrare una sufficiente continuità lavorativa, presentando le entrate degli ultimi due anni, ed eventuali garanzie aggiuntive. In caso ad esempio, di un contratto di apprendistato, farà la differenza un impegno scritto del datore di lavoro di trasformarlo in un contratto a tempo indeterminato.

Resta quindi fondamentale fare attenzione ad alcuni dettagli che possono fare la differenza di fronte all’istituto di credito, ma in ogni caso è sempre importante rivolgersi alle singole banche e a professionisti che potranno studiare il caso specifico di ogni situazione. Quindi, prima di richiedere un mutuo chiedi quali documenti sono necessari alla banca in questione.

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