Versamento IMU errato nell’F24 per codice tributo, si può correggere?

Cosa fare se abbiamo indicato nel modello F24 un codice tributo errato nella sezione “Imu”? La parola agli esperti. 

Prima o poi capita a tutti nella vita di dover compilare un modello F24. E l’operazione è meno banale di quanto si possa pensare. Basta sbagliare un numero, una lettera o un rigo per ritrovarsi con una bella gatta da pelare. Gli errori che più frequentemente si commettono nella compilazione dei modelli di versamento consistono nella sbagliata indicazione del codice tributo, del periodo di riferimento e del codice fiscale. Ma il punto è: si può rimediare? E come?

Prendiamo il caso dell’Imu (e di altri tributi locali). Ai fini di una corretta compilazione del modello di versamento F24, è bene ricordare che per le sole imposte comunali, oltre al codice tributo e all’anno di riferimento, si dovrà indicare il codice catastale del Comune per il quale si effettua il versamento. L’Agenzia delle Entrate garantisce al contribuente che si accorge di aver commesso degli errori la possibilità di chiedere la correzione dei dati attraverso il servizio “Civis – Richiesta modifica F24”, disponibile nell’area riservata del sito dell’ente. Ma c’è un ma…

Le spiacevoli conseguenze degli errori nell’F24 per l’Imu

Purtroppo, le modifiche possono essere richieste tramite il suddetto servizio solo se riguardano tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate. Sono dunque esclusi i contributi e i tributi che si indicano nelle sezioni “Inps” e “Altri enti previdenziali e assicurativi”, o i tributi della sezione “Imu e altri tributi locali”. In altre parole, nel caso di specie non esiste la possibilità di correggere l’errore.

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Cosa fare se abbiamo sbagliato nella compilazione (Designmag.it)

Il sito dell’AdE dedica un capitolo a parte all’omessa presentazione del modello F24 con saldo a zero. In questo caso, la legge prevede l’applicazione di una sanzione pari a 100 euro, ridotta a 50 euro se il ritardo non è superiore a cinque giorni lavorativi. Per regolarizzare la propria posizione, tuttavia, il contribuente può ricorrere al ravvedimento. Come? Presentando il modello F24 omesso e versando una sanzione ridotta, pari a 5,56 euro (1/9 di 50 euro), se l’F24 viene presentato entro 5 giorni dall’omissione, e a 11,11 euro (1/9 di 100 euro) se il modello viene presentato entro 90 giorni dall’omissione.

Se invece l’errore viene corretto dopo 90 giorni, la sanzione è pari a 12,50 euro (1/8 di 100 euro), se l’F24 viene presentato entro un anno dall’omissione, a 14,29 euro (1/7 di 100 euro) se il modello a saldo zero viene presentato entro due anni dall’omissione, a 16,67 euro (1/6 di 100 euro) se viene presentato oltre due anni dopo l’omissione, e a 20 euro (1/5 di 100 euro) se il contribuente si ravvede dopo che la violazione viene constatata con un processo verbale. Infine, se ci si accorge che la compensazione effettuata con un modello F24 presentato a saldo zero risulta errata, la si può correggere presentando un nuovo F24 e chiedendo all’ufficio dell’AdE l’annullamento del modello errato.

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