Vendita di immobile con una causa in corso: la legge 2024 è una stangata

Pessime notizie per chi tenta la vendita di un immobile, soprattutto se ha debiti o se è in corso una causa: la Legge è durissima e non lascia scampo.

Avere debiti è già una condizione difficile da gestire, e in alcuni casi la Legge non aiuta, anzi. Parlando della vendita di un immobile, spiccano alcune norme che, sebbene concepite per evitare frodi, rischiano di danneggiare anche il cittadino onesto.

La presunzione di colpa è un concetto che può causare lesione dei diritti, eppure viene applicata dal Fisco con “serenità”. Nel caso di una persona che ha dei debiti, e che intende vendere una casa di proprietà, il cappio si stringe ancora di più.

Hai contratto debiti, hai una causa in corso, e vuoi procedere alla vendita di un immobile? Purtroppo non hai chance

Alzi la mano chi non ha mai pensato, in un momento di difficoltà, di vendere la casa per risolvere i problemi finanziari. Ebbene, in alcuni casi questa volontà è reato, e non è un eufemismo.

vendere una casa con debiti è illegale
In alcuni casi tentare di vendere una casa diventa reato – Designmag.it

Mettiamo il caso che un soggetto abbia un congruo debito, con una banca, finanziaria, con lo Stato eccetera, e abbia avviato una causa per difendersi e/o per evitare il pignoramento dei propri beni.

Il soggetto potrebbe pensare di vendere un immobile per ricavare una cifra consistente in modo da pagare i debiti. È anche vero che potrebbe fare una donazione (magari al figlio) per evitare che l’immobile venga pignorato. Ma la Legge in questo senso è molto chiara: il creditore può impedire al debitore di vendere la casa, con un atto che si chiama “azione revocatoria”. Si attiva in modo che il debitore, dopo aver venduto i beni, non diventi insolvente e non possa essere escluso dal pignoramento.

Non solo: mettiamo il caso che il debitore non abbia altri beni, oltre a un immobile, da vendere; potremmo pensare che in questo caso avrebbe il diritto di tentare di guadagnare qualcosa, ma invece l’atto revocatorio è attivabile proprio quando:

  • il debitore non ha altri beni che il creditore possa pignorare;
  • in caso di vendita, il creditore può dimostrare che l’acquirente fosse a conoscenza dei debiti del venditore: ecco perché, ad esempio, è facile revocare una vendita fatta a un familiare;
  • non sono trascorsi più di 5 anni dalla trascrizione della vendita/donazione.

L’azione revocatoria dunque, se effettuata entro 5 anni, impedisce al debitore di vendere una casa o altri beni, in modo che questi siano pignorabili.

Addirittura se il soggetto ha un debito col Fisco e se prova a vendere la casa, sarà condannato per “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”. Ciò avviene quando il debitore non ha pagato l’Iva, l’Irpef, l’Ires o l’Irap o se il debito è superiore a 50 mila euro.

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