Vasi fatti di ossa di Julia Lohman

Julia Lohmann realizza portafiori con le ossa assieme al compagno Gero Grundmann, con il quale raccoglie lungo le rive del Tamigi, resti di ossa animali, disperse nel fiume cittadino probabilmente durante l'epoca vittoriana

Julia Lohmann non è certo nuova a questo genere di proposte insolite, infatti prima di realizzare portafiori con le ossa, armeggiava con alghe di varie specie in faccia ai visitatori del salone del Mobile 2008, per tirarne fuori bellissime collane, lampadari.
Insomma, in fatto di “materia” prima, La Lohmann, nel suo lavoro ama spingersi decisamente oltre, soprattutto se si pensa alle “Ruminant Bloom”, lampade realizzate con stomaci di mucca essiccati, “Flock”, interiora delle pecore che divengono controsoffitto e “Maggtypes” , vermetti appena estratti dal Metzcal utilizzati per tracciare disegni con inchiostro più che “naturale” .

Attualmente Julia Lohman, segue questa insolita scia assieme al compagno Gero Grundmann, raccogliendo lungo le rive del Tamigi resti di ossa animali, disperse nel fiume cittadino probabilmente durante l’epoca vittoriana, e oggi reperibili sulle sponde.

Questa volta, l’idea le è venuta immediatamente osservando questi poveri resti, ed il risultato del lavoro della coppia di designer è visibile a tutti ed in mostra a Londra per la personale “Tidal Ossuary” alla Libby Gallery, di cui vi proponiamo un video.

Da resti animali a minimali vasi per fiori, decorati con tinte, resine e argenti, che si rifanno al tema del riciclaggio, probabilmente in maniera un po’ forzata, e con un certo tono macabro, che può scandalizzare, annoiare oppure esaltare a seconda delle idee.

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