Se vuoi vendere casa attenzione alle tante tasse anche nascoste che devi pagare

Chi vende casa deve fare attenzione perché ci sono delle tasse da pagare e non sempre sono evidenti. Scopriamo quali sono.

Quando si decide di vendere la propria casa ci si trova di fronte a tanta burocrazia e a tasse da pagare di cui non si aveva sospetto. Per questo è necessario prepararsi al meglio e magari farsi consigliare da un esperto del settore immobiliare.

Infatti, a volte è necessario eseguire dei lavori di ristrutturazione anche se si mette in vendita una casa per ottenere alcune certificazioni obbligatorie senza le quali non si potrebbe vendere l’immobile.

Anche perché tra i diritti dell’acquirente c’è anche quello di ottenere tutte le informazioni necessarie sull’abitazione che va a comprare. Per questo il venditore si deve mettere in regola.

Vendi casa? Attenzione alle tasse che devi pagare

Anzi, si può dire che in alcuni casi se è un privato a vendere la casa il pagamento delle tasse non è dovuto. Spettano però a chi compra l’immobile.

Vendi casa? Ecco le tasse che devi pagare
Vendere casa: tasse e spese da considerare (designmag.it)

Tuttavia, bisogna specificare che le tasse sulla vendita della casa sono diverse a seconda che l’immobile è considerata prima o seconda casa. Oppure, in base agli anni trascorsi dall’acquisto, di solito prima o dopo i 5 anni.

Il venditore dovrà pagare le tasse se la casa è venduta entro i primi 5 anni dal momento dell’acquisto. Il motivo è evitare rischi di speculazione che derivano dalla plusvalenza generata dalla vendita. Ciò significa che il pagamento delle tasse è dovuto per evitare che una persona acquisti una casa e la rivenda in breve tempo a un costo superiore per guadagnarci.

Infatti, per questo motivo sulla plusvalenza si applica l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), ovvero si paga in base alle aliquote sui redditi annui (sono le stesse aliquote previste sui redditi da lavoro). Inoltre, in alcuni casi è prevista anche una tassazione sulla vendita: l’imposta sostitutiva del 26%, che viene incassata dal notaio.

Come detto in precedenza, ci sono dei casi in cui si è esonerati da questo obbligo. Per esempio, chi vende la casa dopo più di 5 anni dall’acquisto oppure se la vendita riguarda la prima casa. Ricordiamo che con “prima casa” si intende quella in cui è stabilita la propria residenza stabile.

Esonero dal pagamento delle tasse anche se l’immobile in vendita è stato acquisito per successione ereditaria. Tuttavia, in questo caso bisognerà sostenere i costi relativi alla successione.

All’inizio dell’articolo abbiamo detto che il venditore deve considerare anche alcune ulteriori spese, se vuole concludere la vendita in modo positivo. Tra queste c’è la ristrutturazione della casa.

Per esempio, per facilitare la vendita dell’immobile potrebbe essere necessario aggiustare alcuni ambienti per renderli abitabili, chiedendo un certificato di abitabilità e agibilità al Comune di competenza.

Tra le spese da mettere in conto sicuramente la più importante è l’Attestato di prestazione energetica (APE) che deve contenere le informazioni che riguardano i consumi energetici, le caratteristiche degli impianti presenti nell’immobile rispettando almeno i requisiti minimi.

Altre spese da considerare sono quelle dovute all’agenzia immobiliare.

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