Se affitto casa a 500 euro al mese quale contratto mi conviene e quanto pago di tasse?

Un proprietario che decide di affittare la casa deve fare attenzione al tipo di contratto da stipulare e alle tasse da pagare.

Quando si decide di affittare una casa il proprietario deve stipulare con l’inquilino un contratto di locazione. Questo dovrà essere registrato all’Agenzia delle Entrate, se si superano i 30 giorni complessivi nell’arco anno.

La registrazione è obbligatoria e deve avvenire entro 30 giorni dalla firma. Inoltre, sul contratto saranno applicate delle tasse da versare all’Agenzia delle Entrate calcolate sulla base del reddito derivante dall’affitto.

Affitto casa: ecco cosa devi sapere

Il proprietario che dà in affitto la casa può scegliere tra due tipi di tassazione: ordinaria e cedolare secca. Se si sceglie la tassazione ordinaria, oltre alla registrazione ci sono altre due spese da considerare. La prima è l’imposta di registro che in caso di immobili ad uso abitativo sarà del 2% del valore del canone annuo, moltiplicato per il numero di anni previsti. La seconda spesa è l’imposta di bollo da versare al momento della registrazione.

Affitto casa: scelta del contratto e tasse da pagare
In affitto casa a 500 euro: contratti e tasse (Designmag.it)

Il costo è 16 euro ogni 100 righe oppure quattro facciate e per ogni copia da registrare. Il ricavato proveniente dal canone di affitto confluisce nel totale dei redditi percepiti, quindi fa parte dell’imponibile IRPEF: su questa sarà applicate l’imposta da pagare che aumenta in modo proporzionale all’aumento delle entrate del contribuente.

Invece, se il proprietario sceglie la cedolare secca non dovrà pagare né l’imposta di registro né l’imposta di bollo; insomma, non dovrà sostenere nessuna spesa nel momento del contratto e nemmeno nelle fasi successive.

Attenzione, però: in sostituzione delle imposte dovute il proprietario dovrà comunque pagare una imposta sostitutiva. Questa si determina applicando al 100% del canone percepito due aliquote:

  • Del 21% che si applica alla maggior parte dei contratti a canone libero;
  • 10% che si applica ai contratti di affitto a canone concordato.

A questo punto è giunto il momento di scoprire quali sono i tipi di contratti che il proprietario può stipulare. Con il contratto a canone libero (il più classico è il cosiddetto 4+4) l’importo del canone può essere deciso tra le parti. Invece, con il contratto a canone concordato, l’importo non è deciso dal proprietario ma in base alle tabelle definite da ciascuno Ente locale

Se affitto una casa a 500 euro quanto pago di tasse? Se il proprietario opta per la tassazione ordinaria e l’affitto è l’unica fonte di reddito, l’aliquota sarà del 23% con un importo pari al 1.380 euro annui. Invece, se sceglie la cedolare secca, le tasse saranno pari a 1.260 euro.

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