Diversi cittadini italiani riceveranno il risarcimento dell’IMU: quando arriveranno i soldi e soprattutto a chi spettano.
IMU, Imposta Municipale Unica, viene introdotta nel 2011 dal Governo Monti nel decreto Salva-Italia ed entra in vigore nel 2012. È un tributo diretto al patrimonio immobiliare del cittadino, rispetto al quale sono esenti le abitazioni principali – non di lusso – di classificazione A/1, A/8 e A/9. In termini semplici: è una tariffa che riguarda la seconda, terza casa e così via. Ma cosa succede se una persona è obbligata a cercare un’altra abitazione oltre alla propria? È il caso degli immobili occupati abusivamente.
Sempre più case sono occupate abusivamente. Un illecito che può avere come scopo una forma di protesta oppure il tentativo di appropriarsi indebitamente di una dimora, trasformandola nella propria abitazione. Il proprietario, che non può certo dormire in strada, è così costretto a stabilire la propria residenza altrove. Tuttavia, a livello burocratico, egli rimane titolare anche della casa occupata abusivamente. È così costretto a pagare l’IMU.
È entrata nel merito, in data 10 luglio 2025, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18940 che regola finalmente questo controsenso legislativo. L’essenza del pronunciamento dei giudici chiarisce che l’IMU va pagato solo laddove la casa principale risulti effettivamente abitabile. Qualora sia inutilizzabile, il cittadino può denunciare la questione e chiedere che gli venga revocato il tributo immobiliare.
IMU, non basta più la proprietà dell’immobile
La casa principale è l’immobile dove il cittadino stabilisce la sua residenza. In caso di occupazione abusiva, quest’ultimo non può evidentemente godere del suo diritto di possesso sulla casa. La Corte di Cassazione ha quindi stabilito che non solo il cittadino può chiedere di essere escluso dall’Imposta Municipale Unica, ma anche di essere rimborsato dei mesi durante i quali non ha potuto occupare l’abitazione e ha comunque pagato la tassa.

Il rimborso arriverà entro il termine di cinque anni dal giorno dell’ultimo versamento. La Corte di Cassazione ha preso in esame la vicenda in seguito alla denuncia di una proprietaria che ha visto il suo terreno occupato abusivamente da soggetti terzi. Era riuscita a recuperarne solo una parte tramite un’azione di rivendica e nonostante questo il Comune chiedeva sistematicamente il pagamento dell’imposta. La donna però non esercitava evidentemente nessun possesso effettivo.
D’ora in avanti, per poter richiedere l’IMU, sarà necessaria la possibilità concreta di utilizzare l’immobile. La sola proprietà non basta più.