Le migliori essenze di legno per parquet hanno caratteristiche distintive e una identità specifica anche a livello estetico che li differenzia le une dalle altre e in questo articolo vi diamo i dettagli per sapere quale scegliere.
Dal teak al wengè, i pavimenti in parquet sono quindi da selezionare tenendo conto sia della loro durezza e resistenza, del loro comportamento alla luce e dallo stile dell’ambiente dove andranno posati.
Entriamo insieme del caldo mondo dei pavimenti in legno alla scoperta delle diverse essenze utilizzate per i parquet, da quelle che hanno dai toni caldi a quelli freddi, dai chiari agli scuri, e scopriamo le particolarità che le rendono uniche rispetto ad altre tipologie.
Le essenze del legno utilizzate per la produzione dei pavimenti in parquet possono essere divise in 4 categorie:
- Essenze rosse: legni di tonalità rossastra come il ciliegio, il merbau e il doussié
- Essenze scure: legni dalla tonalità molto scura come il wengè, il mutenye, il kosipo e lo jatoba
- Essenze brune: legni dalla tonalità media come l’iroko, il teak, l’olivo e l’acacia
- Essenze chiare: legni dalla tonalità chiara come il rovere, il faggio e l’acero.
Chiaramente se non si è del settore può essere utile sapere come scegliere il parquet giusto per la propria casa, mentre di seguito vediamo tutte le essenze di tendenza del momento andando a scoprire quelle che sono decisamente le migliori.
Legno rosso per pavimenti in parquet, quale scegliere

Partiamo dai legni rossi, il doussié ha una colorazione dal rosso al bruno con sfumature ramate e rossicce. È un legno duro e resistente, originario dell’Africa tropicale, che viene scelto in contesti rustici dato che ha una fibratura grossolana e dura tanto anche in condizione di forte calpestio e usura.
Gli scuri e i bruni
Tra i legni scuri, invece, merita una menzione il wengè che ha un aspetto molto caratteristico caratterizzato da un colore marrone cupo con venature nere strette e fini e bande bianche. Anche il noce ha una colorazione scura ma con fibratura ondulata.
Si adatta soprattutto alle ambientazioni più moderne ed è perfetto per chi vuole abbinare il pavimento colorato al Total White. Interessante anche il jatoba che ha colorazioni e sfumature che dipendono dalle caratteristiche climatiche e mineralogiche del luogo di accrescimento dell’albero utilizzato.
Passiamo poi ai legni bruni, un pavimento in parquet di acacia ha una tonalità non uniforme a causa della presenza di fluorite e l’ossidazione gli conferisce un colore caldo bruno-rosato. Nella lista c’è anche l’iroko che ha una colorazione bruna con sfumature miele dorato.

Il teak va dal giallo oro fino al bruno cupo con striature di varie gradazioni e una finitura opaca e grassa al tatto. È un tipo di legno migliore per i mobili da esterno poiché resistente agli agenti atmosferici.
Merita una menzione a parte l’olivo che vira al giallognolo, ha sfumature rosa e strisce più scure fino al nero, e ha una fibratura tormentata ed irregolare. Invece un pavimento in parquet di afrormosia ha una colorazione dal bruno dorato al bruno più cupo, con un aspetto piuttosto uniforme.
I legni per parquet chiari
Infine terminiamo con le essenze chiare, tra cui spicca l’acero che è caratterizzato da tinte bianco crema e tonalità rosate, con una fibre aggrovigliate. Il faggio ha una colorazione rosea e bruno chiaro, con una tessitura regolare.

Un pavimento in parquet di rovere si trova in diverse colorazioni, dal bruno dorato, al rossiccio fino al chiaro. La sua fibratura generalmente è dritta con una tessitura grossolana.
Altre essenze da menzionare sono il larice, di colore giallastro, è molto resinoso ed ha una fibratura dritta e il pero, che inizialmente ha una colorazione rosata che con il tempo può diventare ramata o rossiccia. E ricordate che il parquet a spiga di pesce è tra le tendenze del momento.