Quando ho iniziato a sistemare il mio piccolo angolo di home office, la scelta della sedia è stata il punto in cui ho capito che stavo complicando tutto. Cercavo una seduta comoda ma non volevo che dominasse la stanza. Ogni modello che provavo sembrava appartenere a un vero ufficio, con quella presenza rigida che stona accanto a un living curato e a una camera ordinata. Schienali enormi, braccioli che invadevano lo spazio, materiali troppo tecnici e quella sensazione di entrare mentalmente nella modalità lavoro appena mi sedevo. Non era ciò che volevo.
È stato quasi per caso che ho incrociato la KRYLBO di Ikea, mentre guardavo i modelli più semplici per capire le proporzioni. L’ho notata subito perché non sembrava in competizione con l’ambiente. Aveva una linea morbida, un rivestimento chiaro che si armonizzava con gli altri tessili. È strano come un dettaglio così basilare possa cambiare il modo in cui percepisci un’area della casa. All’improvviso la scrivania non era più uno spazio estraneo ma una parte coerente del resto dell’arredo. La sedia non ricordava un ufficio, eppure era funzionale.
La sedia Ikea che si mimetizza nel living meglio di molti pezzi di design
Le sedie da ufficio tradizionali hanno una presenza che si nota subito. Sono pensate per ambienti rigorosi, fatti per concentrazione e produttività, non per armonizzarsi con un soggiorno o una camera da letto. Osservavo la mia stanza ogni volta che cambiavo sedia e lo spazio sembrava perdere equilibrio.
Non era una questione di ergonomia, perché molte sedie erano comodissime, ma estetica. Il nero rigido, le reti tecniche, le basi cromate troppo grandi erano un segnale visivo che spostava l’atmosfera verso un contesto professionale. In casa quella sensazione non funziona.

Capire cosa definisce una sedia che “non sembra da ufficio” è stato il passo successivo. Avevo bisogno di materiali morbidi, tessuti neutri che si integrassero con il resto dell’arredo. La differenza la fa il rivestimento, perché un tessuto come Tonerud beige crea continuità con divani, tende, tappeti. Le linee sottili evitano l’idea di attrezzatura professionale.
La base a cinque ruote può esserci senza essere per forza protagonista. Anche il colore ha un peso preciso. Toni sabbia, tortora, grigio chiaro funzionano bene con quasi tutte le palette domestiche. La KRYLBO rispecchia esattamente questi parametri. Ha una discrezione che la rende versatile e un carattere che la mantiene in equilibrio tra comfort e design.
Inserirla nel mio spazio è stato sorprendentemente naturale. Ho iniziato valutando l’altezza della scrivania per assicurarmi una posizione comoda. Poi ho osservato i colori della stanza. Le pareti tortora e il parquet chiaro si sposavano con il beige del rivestimento. Ho aggiunto un tappetino leggero, non quello classico in plastica trasparente, ma uno con un tono neutro che riprendeva gli altri tessili della casa. Questo piccolo dettaglio ha cambiato molto. Ha trasformato l’angolo lavoro in un punto coerente e accogliente.

Una cosa che ho capito usando questa sedia è quanta differenza faccia il piacere visivo nella routine quotidiana. Avere una sedia bella da vedere toglie peso al momento in cui ti siedi. Non è solo una questione di postura o regolazioni. È un modo di percepire lo spazio. Quando l’arredo ti somiglia, usi quello spazio con più naturalezza. La KRYLBO ha questo effetto, perché è progettata per stare bene ovunque. Nel living, in camera, in uno studio ricavato in una nicchia. E per chi cerca un’alternativa più economica ci sono modelli come la ELDBERGET/MALSKÄR che mantengono un design pulito senza diventare invadenti.
Da quando l’ho scelta, il mio home office è cambiato completamente. Prima era una zona che vivevo solo per necessità, ora è parte dell’ambiente in cui sto volentieri anche quando non lavoro. La sedia non interrompe lo stile, lo accompagna. L’angolo è più leggero, meno imposto, più “mio”. Ed è incredibile come una decisione così semplice possa modificare la quotidianità. Alla fine, la scelta della sedia non è un dettaglio.
È una di quelle cose che trasformano uno spazio che sopporti in uno in cui ti piace davvero stare. Se lavorare da casa deve essere confortevole, tanto vale farlo in un ambiente che parla la stessa lingua del resto della tua vita.






