L'Italia va in Cina con l'operazione Alessi "(Un)Forbidden City"

L' Italia vuole aprirsi al mercato cinese e lo dimostra, tra l'altro, con l'operazione "(Un)Forbidden City" con cui Alessi ha inteso organizzare la prima esplorazione delle potenzialità del product design in Cina

L’ Italia vuole aprirsi al mercato cinese e lo dimostra, tra l’altro, con l’operazione “(Un)Forbidden City” con cui Alessi ha inteso organizzare la prima esplorazione delle potenzialità del product design in Cina. Nel 2010, sotto la responsabilità metaprogettuale di Gary Chang, che fu tra i 22 architetti a partecipare all’altro grande metaprogetto del 2003, “Tea & Coffee Towers”, è stato chiesto a otto architetti cinesi di disegnare e elaborare la loro interpretazione di una delle più importanti tipologie archetipe di Alessi: il vassoio. Gli otto progetti di vassoi-contenitore realizzati a partire da questa operazione saranno in produzione nel 2012 nel catalogo Officina Alessi.

I materiali usati sono l’acciaio inossidabile per i progetti di Chang Yung Ho, Wang Shu, Zhang Ke, Zhang Lei, l’acciaio inossidabile e il legno di mogano per il progetto di Ma Yansong, l’alluminio e l’acciaio inossidabile per il progetto di Liu Jiakun, l’acciaio inossidabile e la melammina per il progetto di Gary Chang, la melammina per il progetto di Urbanus .

Il 26 settembre 2011, i risultati di questa ricerca metaprogettuale sono stati mostrati in anteprima mondiale durante la Beijing Design Week, con una conferenza stampa presso il China Shijitan Contemporary Art Center in collaborazione con il Beijing Industrial Design Center.

Dal 28 settembre al 31 ottobre 2011 gli otto progetti furono esposti in una mostra speciale disegnata da Gary Chang all’interno della Galleria Aether Space in Sanlitun Villane a Pechino.

“(Un)Forbidden City” Alessi è stata possibile grazie alla collaborazione di Chen Dong Liang direttore del Beijing Industrial Design Center.

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Parole di Sergio Romeo