Il telecomando: lo usi ogni giorno ma non pensi mai a pulirlo. Il metodo corretto per farlo è questo

Il telecomando passa di mano in mano, giorno dopo giorno, ma raramente entra nelle nostre abitudini di pulizia. Eppure, è uno degli oggetti più toccati in casa e quello più dimenticato.

C’è un oggetto che tocchiamo ogni giorno, più volte, a qualsiasi ora, spesso senza nemmeno accorgercene. Ce l’abbiamo in mano mentre mangiamo, mentre ci mettiamo comodi sul divano, quando cambiamo canale, quando mettiamo in pausa, persino quando cerchiamo qualcosa nel buio con la sola forza della memoria. Eppure resta lì, dimenticato, opaco, un po’ unto, con quella leggera patina che finge di essere trasparente ma racconta esattamente quanto poco ce ne occupiamo.

Il telecomando non entra mai nella lista delle cose da pulire. Ma a ben guardarlo, racconta molto più di quanto pensiamo. Mi è capitato di pensarci una sera, mentre guardavo un film con le luci basse. Avevo in mano il telecomando, lo rigiravo tra le dita, e ho notato che un paio di tasti non si premevano bene. Ho provato a guardarci dentro. Non si vedeva nulla. Poi ho alzato la luce. Un disastro. Briciole, segni di dita, polvere. Residui minuscoli di non so cosa. La cosa strana è che era sempre stato lì. Semplicemente, lo davo per scontato.

Cosa serve davvero per igienizzare il telecomando in modo corretto

La prima cosa da fare, anche se può sembrare ovvia, è smettere di trattare il telecomando come un oggetto che si pulisce al volo con una passata. Quella passata lì, quella con l’angolo della felpa o con il tovagliolo umido, è proprio ciò che bisogna evitare. Il telecomando ha una struttura che non perdona: ogni apertura tra i tasti è un invito a far entrare umidità, sporco, aloni.

E una volta che qualcosa si incastra lì dentro, o peggio ancora tocca il circuito interno, iniziano i problemi. Funziona a intermittenza, smette di rispondere, oppure fa quel clic molle che non comunica nulla. E non c’è cosa più fastidiosa di un telecomando che sembra acceso ma non fa nulla. Per evitarlo, bisogna capire prima cosa non fare.

Popcorn sul telecomando
Cosa serve davvero per igienizzare il telecomando in modo corretto – designmag.it

Ci sono gesti che sembrano innocui ma rovinano tutto. L’errore più comune è usare l’alcool denaturato direttamente sulla superficie, magari con un panno troppo bagnato o, peggio, uno spray. Il liquido entra nei tasti, si infiltra nelle fessure, e lì dentro ci resta. Non evapora come si pensa. Si deposita, si asciuga male, a volte ossida le parti interne. Anche i cotton fioc, se troppo imbevuti, spingono il problema più in fondo. Eppure la tentazione è forte: pulire in fretta, sentire l’odore dell’alcool e convincersi che sia tutto risolto. Ma non funziona così.

Quello che uso da anni, quando voglio fare le cose per bene, è un panno in microfibra leggerissimo, quasi asciutto, appena umido con alcool isopropilico. Non quello che si trova sotto il lavello, ma quello che si usa anche per le lenti. La differenza sta tutta lì. Poi passo ai dettagli: cotton fioc appena bagnato per il bordo dei tasti, uno asciutto per togliere i residui. E se proprio voglio chiudere il cerchio, uso uno stuzzicadenti in plastica per grattare via quella roba invisibile che si accumula tra i tasti.

Telecomando e panno in microfibra
Come pulire il telecomando passo dopo passo senza rischi – designmag.it

Una cosa importante è farla regolarmente, prima che diventi urgente. Non serve ogni giorno, ma una volta a settimana non è troppo, specie se si vive in una casa in cui il telecomando passa di mano in mano, magari tra bambini e snack. Anche solo ogni due settimane è sufficiente per evitare che lo sporco diventi permanente. Poi, ogni tanto, vale la pena prendersi un momento in più e fare quella pulizia profonda, quella con un po’ di pazienza, magari smontando la scocca se si ha dimestichezza. Sempre senza forzare, ovviamente.

E se ci si trova fuori casa? In un hotel, in un B&B, in un appartamento in affitto? A quel punto le opzioni sono due. O si ha con sé una salvietta disinfettante leggera, di quelle non troppo bagnate ma efficaci. Oppure si adotta la vecchia soluzione d’emergenza: la pellicola trasparente.

Il telecomando è uno di quegli oggetti che tutti usano e nessuno pulisce. Ma proprio per questo andrebbe trattato con un’attenzione in più. Senza allarmismi, senza esagerare. Solo con un po’ più di consapevolezza.

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