Ikea, l’addio allo storico catalogo a 70 anni dalla sua nascita

Con una tiratura che nel 2016 ha sfiorato le 200 milioni di copie, il catalogo Ikea può considerarsi alla stregua dei più grandi bestseller della storia

A 70 anni dalla prima edizione, Ikea dice addio allo storico catalogo cartaceo che per decenni è arrivato nelle case di migliaia di persone in tutto il mondo. Tutti noi lo abbiamo sfogliato almeno una volta, in cerca non solo di oggetti e mobilio per le nostre case, ma soprattutto di idee. Idee per spazi piccoli (come la minicasa sostenibile), idee per la cameretta dei bambini, idee per riorganizzare l’armadio: il catalogo Ikea si è rivelato, in diverse occasioni della nostra vita, il fidato consigliere per arredare e sistemare gli spazi delle nostre abitazioni, una vera e propria fabbrica dei sogni a occhi aperti.

I primi cataloghi Ikea a 500 euro su eBay

I più affezionati li hanno accumulati, numero dopo numero, anno dopo anno, fino ad occupare intere mensole della libreria. Oggi, questa collezione potrebbe anche valere una piccola fortuna. Infatti, dopo lo storico annuncio dell’azienda svedese, su eBay hanno fatto la loro apparizione alcuni dei primi cataloghi stampati: l’originale svedese del 1981 costa quasi 300 euro, ma il più caro in assoluto è un catalogo Ikea di seconda mano risalente al 1976, che sfiora i 500 euro.

Un catalogo come un bestseller

Pubblicato per la prima volta nel 1951 e distribuito in 285mila copie nel sud della Svezia, si tratta del catalogo di arredamento più diffuso al mondo, tradotto in 32 lingue, con una tiratura che, nel 2016, ha sfiorato le 200 milioni di copie: numeri impressionanti che fanno concorrenza ai più grandi bestseller della storia, come la Bibbia e Harry Potter.

Ikea volta pagina

Nonostante il suo successo, la “bibbia” di Ikea sparirà per sempre dalle nostre case. “Il catalogo datato 2021 ma uscito dall’estate 2020 sarà l’ultimo ad essere distribuito“, ha confermato il portavoce Jakob Holmstrom. “Dopo 70 anni abbiamo preso la decisione di voltare pagina e dire: no, non stamperemo più il catalogo né la versione digitale”, ha aggiunto l’amministratore delegato Konrad Grüss, che ha definito la scelta “emotiva, ma anche molto razionale”.

Le ragioni del cambiamento

Le ragioni non sono poi difficili da intuire, dal momento che, soltanto l’anno scorso, le vendite al dettaglio online hanno registrato un aumento del 45% in tutto il mondo, con picchi di 4 miliardi di visite sul sito della multinazionale svedese. Oggi, i clienti preferiscono “interagire sul web, sulle app e sui social media“, anche grazie agli strumenti per creare digitalmente i propri spazi domestici, avvalendosi, ad esempio, della realtà aumentata per proiettare immagini di mobili sulle pareti delle proprie case.

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