L’IMU è l’imposta che si paga per la proprietà di fabbricati e terreni. Parliamo di centinaia di euro da corrispondere in due rate annuali, l’acconto entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre. Ci sono casi di esenzione che permettono di non versare l’Imposta Municipale Unica.
La Legge prevede diversi casi di esenzione dal pagamento dell’IMU. Oltre l’abitazione principale non di lusso le ipotesi di esonero riguardano i fabbricati con destinazione ad usi culturali, gli immobili dello Stato, dei Comuni, delle Province e Regioni, i fabbricati della Santa Sede, le case non utilizzabili né disponibili per le quali è stata presentata una denuncia di occupazione abusiva.
L’IMU non si paga nemmeno sulla seconda casa se vi ha la residenza uno dei due coniugi e si trova in un Comune diverso rispetto quello dell’abitazione principale già esente. Tra le ipotesi di esenzione, infine, citiamo l’immobile collabente disabilitato, non agibile e inutilizzabile. Proprio per evitare il pagamento dell’Imposta molti cittadini stanno abbandonando case di proprietà che diventano immobili collabenti.
Casa inagibile per non pagare l’IMU, cosa sta accadendo
I fabbricati inagili di categoria catastale F2 sono raddoppiati negli ultimi 14 anni. L’ipotesi più attendibile è che le case vengono abbandonate per ridurle a ruderi e non pagare l’IMU. La scelta di lasciare che un immobile diventi inagibile e, come si dice nel gergo tecnico, collabente per evitare di spendere centinaia di euro in più l’anno piuttosto che svuotare il conto per una lunga e costosa ristrutturazione è sempre più comune.

L’IMU sui fabbricati collabenti non si deve pagare perché la rendita catastale risulterà sempre pari a zero. Si tratta di seconde case che non possono essere affittate perché richiedono una ristrutturazione importante per farle uscire dallo stato di degrado. Non sono abitabili né possono essere usate in altro modo. Chi ha un fabbricato in queste condizioni basta che aggiorni i dati catastali e nel momento in cui risulterà di categoria F2 ecco che l’IMU non sarà dovuto.
Un tecnico dovrà attestare lo stato di degrado verificando se mancano il tetto o le tegole oppure elementi strutturali o ordinarie finiture. Una procedura semplice di cui sempre più italiani approfittano qualora abbiano ereditato case di campagna o in un piccolo paesino e non hanno possibilità o voglia di procedere con una ristrutturazione. Attenzione ad un dettaglio, la sola inagibilità o inabitabilità non porta all’esenzione IMU ma solo ad uno sconto sull’imposta del 50%. L’immobile dovrà essere collabente per ottenere l’esenzione piena.