Gli elettrodomestici che consumeranno di più questo inverno (ma il vero problema non è quello che pensi)

Asciugatrice, forno e lavatrice non sono i veri colpevoli delle bollette alte. Il problema è l’efficienza: capire come funzionano i consumi e scegliere elettrodomestici moderni può ridurre le spese senza cambiare abitudini.

Quando arriva il freddo, si tende a trascorrere più tempo in casa. Le giornate diventano più corte, i ritmi rallentano e la casa si trasforma in rifugio. Ma insieme al piacere di un forno acceso o di un bagno caldo, arriva anche l’altra faccia della stagione: la bolletta che sale. Si dà subito la colpa agli elettrodomestici, a quella lavatrice che gira più spesso o all’asciugatrice che non si riesce a spegnere mai. In realtà, la questione è più sottile. Non è tanto una guerra tra “buoni e cattivi”, ma una questione di età, classe energetica e abitudini. A parità di funzione, un modello moderno consuma anche la metà rispetto a uno vecchio.

Negli ultimi anni le case si sono riempite di apparecchi sempre più tecnologici, ma spesso la percezione del loro consumo resta ferma al passato. L’idea che l’asciugatrice sia un lusso energivoro, per esempio, non è più del tutto vera. I modelli a pompa di calore sono molto più efficienti, e lo stesso vale per lavatrici, forni e frigoriferi di nuova generazione. Il punto è che non basta acquistare un elettrodomestico “buono”: bisogna anche usarlo bene, nelle fasce orarie giuste e con un po’ di attenzione ai dettagli. L’efficienza, in fondo, è una questione di comportamento oltre che di tecnologia.

Gli elettrodomestici più energivori dell’inverno: chi consuma davvero di più

In inverno, la casa si trasforma in una piccola centrale elettrica. Forni accesi più spesso, lavatrici che lavorano a pieno ritmo, asciugatrici indispensabili per gestire i panni umidi. Tutto insieme porta a un aumento fisiologico dei consumi. Ma non tutti gli elettrodomestici incidono allo stesso modo. Quelli più impegnativi sono i grandi classici: asciugatrice, forno, lavatrice e, in parte, frigorifero e freezer. Le stufette e i termoventilatori, poi, sono veri picchi istantanei di consumo. Un ciclo di asciugatura o una serata con la stufetta accesa possono costare più di una settimana di lavaggi. Eppure la differenza non la fa l’oggetto, ma la sua efficienza.

Il tema della classe energetica resta il nodo centrale. Dal 2021 le etichette sono state semplificate e vanno dalla A alla G. Un modello in classe A può consumare fino al 60% in meno rispetto a uno in classe D. E non è solo una questione di bolletta: è anche una scelta ambientale. Gli elettrodomestici più efficienti utilizzano motori inverter, sensori di carico e sistemi che adattano automaticamente l’energia necessaria. Bosch, Electrolux e Whirlpool, per esempio, hanno introdotto lavatrici in grado di ottimizzare ogni goccia d’acqua. Le asciugatrici Samsung e LG con pompa di calore recuperano calore interno, riducendo la dispersione energetica. In pratica, meno spreco e più comfort.

Classi energetiche
Gli elettrodomestici più energivori dell’inverno: chi consuma davvero di più – designmag.it

Molte persone, però, continuano a fidarsi dei vecchi modelli “che funzionano ancora”. Il problema è che, nel tempo, la differenza si paga. Un frigorifero di dieci anni fa può consumare il doppio di uno nuovo. E anche un forno o una lavatrice datata, per quanto affidabile, pesa di più sulla bolletta rispetto a un apparecchio con tecnologia moderna. È un errore comune pensare che l’elettrodomestico duraturo sia automaticamente anche efficiente. L’innovazione, invece, è entrata proprio in questo campo: meno energia, meno calore disperso, più risultati.

Poi c’è il tema delle abitudini, spesso sottovalutato. Anche il miglior elettrodomestico perde efficienza se usato male. Un lavaggio a 30 gradi consuma quasi la metà rispetto a uno a 60, e la differenza si vede. Lo stesso vale per il forno: spegnerlo qualche minuto prima e sfruttare il calore residuo può sembrare un dettaglio, ma a fine mese fa la differenza. E gli standby dimenticati – lucine rosse, caricabatterie lasciati inseriti, decoder sempre accesi – sono piccoli sprechi che sommati superano un ciclo intero di lavatrice. In molti casi, è la somma delle disattenzioni quotidiane a far salire la bolletta più di un elettrodomestico in funzione.

Donna con bollette
Le buone abitudini che fanno la differenza (senza rinunce) – designmag.it

Ci sono poi strategie più pratiche che non richiedono sacrifici. Utilizzare le fasce orarie più convenienti, per esempio, è un modo immediato per risparmiare senza rinunciare al comfort. Anche la manutenzione incide: un filtro sporco o una guarnizione consumata costringono l’apparecchio a lavorare di più. E con un piccolo investimento, come un misuratore di consumo smart, si può capire in tempo reale quanto incide ogni utilizzo. Spesso si scopre che le vere differenze non stanno nell’apparecchio, ma in come e quando lo si usa.

Il punto, in fondo, è questo: non servono rinunce, ma consapevolezza. Saper leggere un’etichetta, scegliere un modello efficiente e modificare leggermente le proprie abitudini permette di ridurre i consumi senza cambiare lo stile di vita. L’inverno resta una stagione di comfort, ma anche di equilibrio.

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