Condominio, sospensione riscaldamento e acqua da parte dell’amministratore: può farlo se commetti questo errore

La sospensione del riscaldamento e dell’acqua in condominio è una seccatura, ma la legge parla chiaramente davanti questo errore.

Attenzione che in condominio è sempre più frequente litigare con il resto dei condomini, specie se non si rispettano gli obblighi di legge. L’amministratore ha potere, ma fino a che punto? Decidere sulla sospensione di riscaldamento e acqua è un tema molto delicato, sia per i litigi che consegue, ma anche per tutti i disagi del caso.

La morosità va perseguita senza ombra di dubbio, e a chiarire le idee sul “da farsi”,  è l’ordinanza n. 1036 del 28 luglio 2025 del Tribunale di Perugia. In essa si afferma che l’amministratore di condominio, nei confronti di chi è un inquilino moroso, può decidere della sospensione dei servizi comuni separabili.

Appunto, si parla di acqua e riscaldamento davanti al debito di oltre sei mesi. Ciò è conferito ai sensi dell’art. 63 del Codice Civile e con le sue disposizioni attuative. Questo è possibile anche senza l’autorizzazione giudiziaria o assembleare.

Ma prima di essere destinatari del peggio, gli inquilini possono agire in modo da tutelare la loro condizione?

Sospensione riscaldamento e acqua in condominio, come agire

Bisogna agire per tempo e in tempo davanti alla sospensione del riscaldamento e dell’acqua in condominio, perché una famiglia senza questi due servizi, crolla. Che sia inverno o estate, in ogni caso si tratta di condizioni che non possono venire meno per le esigenze dei conviventi. Cosa può fare il moroso?

operatore aggiusta riscaldamento
Sospensione riscaldamento e acqua in condominio, come agire- Designmag.it

Entra in gioco il principio di accesso alla proprietà a determinare l’operato di azione, ed è qui che si tratta in maniera approfondita la questione della sospensione dei servizi. Infatti, per farlo bisogna accedere alla proprietà esclusiva del condomino che non rispetta le regole e che ha messo in difficoltà la gestione condominiale.

A tal proposito, l’amministratore che ha il potere di fare quel che ha intenzione di compiere, deve avere al tempo stesso un apposito provvedimento del giudice competente che autorizzi l’ingresso nell’appartamento.

Da qui, consegue che il Tribunale ha ritenuto giustificata la richiesta del condominio, a causa di un debito importante e ultra-semestrale. Il tutto, per il rischio di conseguire un altro danno economico, oltre a quello già concretizzatovi. È un’azione di tutela per chi vi abita.

Cosa si può evincere alla conclusione della vicenda? Che mentre l’amministratore ha il potere e il diritto di agire direttamente alla sospensione dei servizi, di contro l’accesso alla proprietà privata del condomino moroso, richiedere sempre un’autorizzazione da parte dello stesso giudice.

Quindi, sì ha potere, ma deve rispettare delle condizioni ben precise se non vuole diventare lui il trasgressore della legge!

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