Condominio, cambiare il colore degli infissi senza violare il decoro architettonico: la sentenza

La sentenza parla chiaramente, ecco come comportarsi in condominio se si vuole cambiare il colore degli infissi.

Cambiare il colore degli infissi potrebbe essere una scelta semplice, senza troppe pretese, invece in condominio si segue una regolamentazione ben precisa. Ecco come bisogna comportarsi. Non significa essere soggetti ai limiti a prescindere e non avere potere d’azione, ma intervenire seguendo le suddette modalità.

La chiave per comprendere è comprendere cosa sia il decoro architettonico. S’intende l’armonia estetica di un edificio. Questa pare una situazione banale, invece è fondamentale per evitare guai con gli altri condomini. La recente sentenza del Tribunale di Lecce, la n. 3263 del 30 giugno 2025, ha fatto chiarezza su quando il cambio di infissi può effettivamente danneggiarlo, e quando invece l’intervento si dichiara ammesso.

Dall’analisi di un caso concreto, è possibile vederci chiaro. La questione riguardava un condomino che aveva sostituito i suoi infissi, modificando il colore da marrone a bianco, un gesto divenuto realtà senza considerare l’autorizzazione dell’assemblea.

Ecco che gli altri condomini, lamentavano a loro volta la lesione del decoro architettonico, oltre che della violazione manifesta della delibera assembleare.

Il proprietario si difendeva affermando che non ci fosse alcuna norma nel regolamento condominiale che vincolasse in qualche modo la scelta.

Come cambiare il colore degli infissi in condominio, regole da seguire

Si direbbe una questione di poco conto, ma è proprio da “azioni banali” che nascono le peggiori faide condominiali. La risoluzione della seguente è stata abbastanza ostica, ecco come si è gestita la situazione, chi ha avuto torto e chi ragione.

operatore cambia infissi
Come cambiare il colore degli infissi in condominio, regole da seguire- Designmag.it

Si tratta di una sentenza che ha posto in essere delle implicazioni concrete che fungono da guida nella gestione della pratica. È stato stabilito infatti che il cambio colore non aveva difatti compromesso il decoro architettonico. La motivazione si basa su un principio ormai consolidato dalla giurisprudenza e che si applica nel seguente modo.

Per cui si stabilisce che se il decoro dell’edificio è già stato compromesso da precedenti alterazioni tollerate da altri, l’intervento del singolo, pur non conforme, non incide sull’armonia già deteriorata.

Condizionatori installati in maniera “disomogenea” possono essere motivo di deturpazione delle facciata e divenire causa di contestazioni e faide tra inquilini.

Ma in sostanza quel che si evince dalla sentenza del Tribunale di Lecce, è che il principio di alterazione del decoro architettonico non solo si rafforza, ma si chiarisce ulteriormente.

Significa che la deturpazione deve essere evidente e significativo. Se un condominio in passato ha tollerato situazioni di questo genere, allora non può contestare un intervento nuovo che non peggiori in maniera sostanziale la situazione che era già stata esteticamente compromessa da altri.

Gestione cookie