Cambio di destinazione d’uso, in cosa consiste e quando è possibile farla: cosa dice la legge

Cambio di destinazione d’uso di un immobile, in cosa consiste e cosa dice la legge a riguardo? Ecco quando è possibile farla e come.

Il mercato immobiliare come si sa ha le sue regole e le sue leggi, che vanno rispettate e seguite. Ogni dinamica, lavoro o cambiamento si appella sempre ad un regolamento che mantiene l’equilibrio in un settore fondamentale per la nostra vita. Ogni luogo o spazio ha una definizione catastale, può essere una casa o un esercizio commerciale, tutto deve essere ben dichiarato e l’uso che se ne fa deve essere inerente a quanto scritto nei documenti. In questo modo le abitazioni sono differenti da un ufficio ad esempio anche nei documenti che le rappresentano, per mantenere ordine e rispettare i regolamenti.

Magari hai trovato la casa adatta a te, con una posizione perfetta al centro città, la giusta metratura e dimensioni, tutto sembra quello che avevi sempre sognato, ma quando chiedi informazioni per l’acquisto, scopri che si tratta di uno studio. Per trasformare lo studio nella tua nuova casa avrai bisogno anche di un cambio di destinazione d’uso da ufficio ad abitazione, e lo stesso dovrai fare se vuoi convertirlo in un magazzino o un negozio. Ogni immobile ha la sua definizione e funzione che lo identifica.

Cambio destinazione d’uso, cos’è

Nell’ordinamento italiano la destinazione d’uso indica la funzione che viene riconosciuta a un edificio o a una singola unità immobiliare. In poche parole la destinazione d’uso può essere assegnata ad un intero condominio o come spesso accade il piano terra e suddiviso in diverse attività commerciali. Con il cambio di destinazione d’uso puoi trasferire ogni immobile da una categoria all’altra.

come si fa a fare un cambio di destinazon d'uso di un immobile
Cambio destinazione d’uso di un immobile, come si fa (designmag.it)

Il cambio d’uso è ritenuto urbanisticamente rilevante quando comporta il passaggio da una categoria all’altra, anche senza opere edilizie. Perché un cambio d’uso potrebbe cambiare un po’ un intero quartiere. Basti pensare ad esempio se si passa da una abitazione silenziosa ad un bar rumoroso, per fare un esempio estremo.

Se decidi di destinare una stanza della casa per il tuo studio professionale o il tuo laboratorio artigianale non avrai bisogno di seguire alcuna procedura. In questo caso, infatti, l’immobile è a tutti gli effetti la tua dimora e la sua funzione prevalente in termini di metratura è quella di abitazione. Nel caso, invece, in cui tu abbia acquistato un immobile residenziale per farci un negozio dove vendere le tue creazioni, dovrai effettuare un cambio destinazione d’uso da abitazione a locale commerciale. In linea di massima è sempre possibile ottenere il passaggio da una categoria di destinazione d’uso all’altra.

Cambio destinazione d’uso, come fare

Il passaggio da una categoria di destinazione d’uso a un’altra è sempre considerato un intervento di ristrutturazione edilizia, infatti per procedere ti servirà sempre il permesso di costruire rilasciato dal comune in cui si trova l’immobile. se stai per fare un cambio di destinazione d’uso da deposito a garage, oppure da magazzino a negozio, non avrai bisogno del permesso per costruire, ma ti basterà la CILA, la Comunicazione inizio lavori asseverata. Essa va presentata all’ufficio tecnico del comune.

Per avviare una procedura di cambio destinazione d’uso inizia contattando un professionista per seguirti con i documenti dell’immobile. Si occuperà lui di verificare la regolarità urbanistica del fabbricato. Bisogna sempre affidarsi a degli esperti che ci possano accompagnare al meglio in tutta la procedura. Quando tutto sarà pronto potrai presentare la richiesta all’ufficio tecnico del comune.

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