Negli ultimi mesi si è parlato molto del Bonus mobili 2025, un’agevolazione che potrebbe rivelarsi preziosa per chi ha in mente di migliorare la propria casa senza affrontare spese eccessive.
La possibilità di ottenere una detrazione sulle spese dedicate all’arredo e ad alcuni elettrodomestici rende questo incentivo particolarmente interessante. Tuttavia, si tratta di una misura a tempo, con scadenze ben precise che non vanno sottovalutate.
Ecco perché è importante essere informati e muoversi con un minimo di anticipo. Chi sta pensando a nuovi acquisti o piccoli interventi domestici farebbe bene a conoscere in linea generale le condizioni di accesso e le modalità per richiederlo.
Requisiti indispensabili e beni agevolabili
Il Bonus mobili 2025 non è universale: bisogna rispettare regole e condizioni specifiche.
Per poterlo ottenere, è necessario che l’acquisto di arredi o grandi elettrodomestici sia legato a lavori edilizi che rientrano tra quelli riconosciuti: ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie, restauri o interventi di recupero del patrimonio edilizio. Questi lavori devono essere iniziati almeno dall’anno precedente alla spesa per i mobili, quindi non basta un semplice rinnovo estetico della casa. Il limite massimo di spesa detraibile è fissato a 5.000 euro, su cui si applica una detrazione del 50%, suddivisa in dieci quote annuali di pari importo.

Tra i beni ammessi rientrano mobili nuovi come cucine, armadi, divani, tavoli, sedie, letti e librerie, oltre a grandi elettrodomestici che rispettano precise classi energetiche minime: ad esempio, almeno classe E per lavatrici e lavastoviglie, classe A per i forni.
Rientrano anche le spese di trasporto e montaggio, purché i pagamenti siano tracciabili, effettuati con carte o bonifici. Restano esclusi invece complementi come tende, porte, pavimenti o altri elementi decorativi. Documentazione e tracciabilità sono fondamentali: senza fatture “parlanti” e scontrini corretti, la detrazione rischia di essere annullata.
Strategia per agire in tempo e senza errori
Pianificare con anticipo e conservare tutta la documentazione è la vera arma vincente.
Con la scadenza fissata al 31 dicembre 2025, chi desidera usufruire del Bonus mobili deve muoversi con metodo, senza lasciare nulla al caso. La prima mossa consiste nell’individuare con chiarezza quali acquisti rientrano tra i beni agevolabili e verificare che rispettino le classi energetiche richieste.
Rimandare troppo a lungo può rivelarsi rischioso: gli acquisti effettuati fuori tempo non verranno considerati validi ai fini della detrazione. È altrettanto essenziale che i lavori edilizi a cui il bonus si lega siano avviati ufficialmente prima delle spese: comunicazioni, permessi e dichiarazioni devono essere pronti a confermarlo.
Quando si passa al pagamento, è vietato utilizzare contanti: occorrono metodi tracciabili come carte, bonifici o altri strumenti elettronici. Le fatture devono essere “parlanti”, ovvero riportare nel dettaglio la tipologia dei beni, la quantità, il codice fiscale del beneficiario e ogni dato utile a collegare la spesa all’agevolazione.
Anche i documenti accessori, come ricevute di trasporto e montaggio, vanno archiviati con cura. Un archivio ordinato può diventare decisivo in caso di controlli fiscali. Infine, monitorare eventuali novità normative consente di non farsi trovare impreparati e garantisce la possibilità di sfruttare appieno questo incentivo.