Bonus bagno anche senza Cila, la possibilità poco conosciuta

Non tutti sanno che si può fruire del bonus bagno anche senza Cila. Ecco quando è possibile e come funziona l’agevolazione.

I cittadini possono beneficiare di detrazioni Irpef per i lavori edilizi sugli immobili, grazie alle tante agevolazioni statali (i cosiddetti bonus edilizi). Per accedere a queste, però, è necessaria la presentazione della Cila, ovvero la Comunicazione di inizio lavori asseverata.

Si tratta di una procedura edilizia che si usa per svolgere specifici lavori di ristrutturazione sugli immobili. Il documento dovrà essere presentato al Comune competente che rilascerà l’autorizzazione necessaria per iniziare a svolgere i lavori secondo la vigente normativa. La Cila dovrà essere presentata quando si eseguono lavori di manutenzione straordinaria, ma senza importanti modifiche strutturali. Infatti, in quest’ultimo caso il documento da consegnare è la SCIA, ovvero Segnalazione certificata di inizio attività.

È possibile fruire del bonus bagno senza Cila? Molti non lo sanno e perdono questa possibilità poco conosciuta

Tuttavia, esistono agevolazioni attive anche per il 2023 che non richiedono la presentazione della Cila. A ogni modo, l’articolo 16-bis del DPR numero 97/1986 stabilisce che il contribuente può accedere lo stesso alle detrazioni fiscali.

Rifacimento bagno e Cila
Si può richiedere il bonus bagno senza Cila (designmag.it)

In sintesi, si tratta di interventi di vario genere, come l’installazione di grate, allarmi o infissi blindati. Oppure, interventi per il miglioramento energetico dell’immobile, per esempio l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Inoltre, senza la presentazione della Cila si possono effettuare lavori per la messa in sicurezza generale dell’immobile.

Oltre agli interventi suddetti, non è necessario presentare né la Cila né la Scia per i lavori di edilizia libera che riguardano 58 tipi di intervento elencati nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 2018. Si tratta di interventi che possono essere svolti in autonomia dal contribuente, come ad esempio, il rifacimento della pavimentazione, la tinteggiatura dei muri, il rinnovo degli infissi o l’installazione dei pannelli solari.

Rientra nei lavori senza Cila anche la ristrutturazione del bagno, purché si tratta di opere di edilizia libera. Quindi, è possibile per interventi di manutenzione ordinaria e straordinario, come la riparazione di un muro oppure la sostituzione di un impianto elettrico.

Allo stesso modo, non è necessario il documento per i lavori di piccola entità o per le opere interne non visibili all’esterno, come la realizzazione di un controsoffitto o l’installazione di un pavimento nuovo. Questo perché non essendo coinvolta la struttura portante dell’immobile, la normativa prevede una semplificazione delle procedure amministrative.

A proposito del bonus bagno, ricordiamo che in realtà il termine rientra in una serie di agevolazioni edilizie, tra cui il bonus casa e il bonus barriere architettoniche. Infatti, entrambi i bonus permettono di eseguire lavori di rifacimento bagno.

In sintesi, con il bonus casa (detto anche bonus ristrutturazioni) si ha una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute entro un massimo di 96mila euro. È possibile beneficiare di questa agevolazione fino al 31 dicembre 2024.

Invece, con il bonus barriere architettoniche la detrazione è del 75% e può essere utilizzato per migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità o ridotta mobilità.

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