Attivo da ora il Bonus bagno: cos’è, quanto vale e come fare domanda

L’Agenzia delle Entrate presenta il Bonus bagno 2023. Vediamo come funziona, chi può richiederlo e come fare per ottenerlo.

Un Bonus in arrivo per chi vuole ristrutturare il bagno ma ad alcune condizioni. Scopriamo quali.

Arriva il momento in cui si deve ristrutturare il bagno. Soprattutto se sono passati 20 o 25 anni dall’ultimo rifacimento non è possibile rimandare ancora. Vanno verificate le tubature, l’impianto elettrico e si devono cambiare pavimenti e rivestimenti nonché i sanitari e la doccia/vasca. Un lavoro non da poco e che richiederà una spesa economica rilevante.

Fortunatamente è possibile risparmiare grazie al Bonus bagno 2023. L’Agenzia delle Entrate ne ha definito le caratteristiche in una circolare pubblicata lo scorso giugno. Parliamo di un’agevolazione del 75% che fa parte di una serie di Bonus edilizi che mirano ad aiutare gli italiani a rinnovare casa. Ricordiamo che le direttive europee se andranno in porto obbligheranno tutti noi a passare alla classe energetica E entro il 2030. Significa dover fare lavori costosi per evitare di far crollare a zero il valore della propria abitazione. Ma sorvoliamo, per ora, su questo problema soffermandoci sulla ristrutturazione del bagno. Come si può risparmiare?

Bonus bagno 2023, come funziona: requisiti e limiti di spesa

L’agevolazione del 75% verrà concessa a chi ristrutturerà il bagno mantenendo la spesa tra i 30 mila e i 50 mila euro. La misura sarà attiva fino al 2025 e permette di accedere ad uno sconto in fattura oppure alla cessione del credito. L’Agenzia delle Entrate definisce, poi, gli interventi ammessi. Sottolinea come si debba trattare di lavori legati alla rimozione delle barriere architettoniche.

Ristrutturare il bagno Bonus 2023
Bonus bagno 2023, come funziona – Designmag.it

Non è necessario che nell’immobile sia presente un soggetto con disabilità per accedere alla misura – spiega l’AdE. Ma sarà indispensabile che gli interventi vengano effettuati in edifici già esistenti, su parti comuni o singole unità e appartamenti in condominio.

Per i limiti di spesa abbiamo già accennato a due soglie, 30 mila e 50 mila euro. Rimane di 70 mila euro solo se i lavoro sono stati avviati nel 2022. Nello specifico il limite di 30 mila euro da moltiplicare per la quota di unità immobiliari dell’edificio vale per immobili con otto o più unità immobiliari. La soglia di 50 mila euro, invece, fa riferimento alle unità familiari e agli appartamenti in condominio.

Ricordiamo, infine, l’importanza di conservare correttamente la documentazione di prassi riguardante le spese che danno diritto alle deduzioni dal reddito, alle detrazioni d’imposta, ai crediti d’imposta. Andrà presentata al momento della dichiarazione dei redditi per le persone fisiche e dell’apposizione del visto di conformità per l’anno di imposta 2022. Questo quanto sottolineato dall’Agenzia delle Entrate.

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