Arredo balcone, la Cassazione cambia tutto: cosa è diventato proibito, batosta per molti

Una sentenza della Cassazione cambia le certezze dei cittadini sull'arredo del balcone. Ora c'è un divieto da conoscere. 

Lo spazio esterno privato è soggetto a nuove limitazioni. Lo stabilisce la Cassazione con la sentenza numero 29638/2025 andando contro a quanto contenuto nel Decreto Salva Casa. Ora i proprietari di un immobile che desiderano sfruttare il balcone per molti mesi l’anno dovranno fare attenzione.

Balconi e terrazzi sono diventati stanze in più della casa da vivere non solo durante i mesi estivi e primaverili. Grazie a moderne soluzioni si può chiudere lo spazio esterno e rendendo vivibile pure quando le temperature si abbassano. Significa recuperare metri quadri importanti specialmente se l’abitazione non è grande. La sentenza della Cassazione 29638 riguarda proprio la pergotenda usata per chiudere il balcone.

Questa non rientra nell’edilizia libera diventando veranda. Contrariamente a quanto dedotto dal Decreto Salva Casa, dunque, i proprietari che intendono installare una pergotenda dovranno chiedere l’autorizzazione comunale. Come sono arrivati i Giudici a questa conclusione visto che nel Salva Casa si legge che sono esenti da autorizzazione le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, addossate o annesse agli immobili la cui struttura principale sia costituita da tende o tende a pergola.

Serve l’autorizzazione per chiudere il balcone con la pergotenda

Il Decreto Salva Casa continua dicendo che le tende o tende a pergola non hanno bisogno dell’amministrazione comunale se “anche se dotate di telo retrattile impermeabile e di strutture fisse di sostegno e purché non determinino spazi stabilmente chiusi e non abbiano un impatto visivo o ingombro apparentemente disarmonici“.

Pergotenda che chiude balcone
Serve l’autorizzazione per chiudere il balcone con la pergotenda (Designmag.it)

Secondo la Cassazione la pergotenda sebbene non sia una chiusura muraria ma una copertura leggera e mobile può richiedere l’autorizzazione per l’installazione e non rientrare nell’edilizia libera per le opere edili non pesanti e impattanti. La pergotenda aumenta volumi in modo mascherato, crea uno spazio chiuso che determina una trasformazione urbanistico-edilizia del territorio. Di conseguenza anche valutando il piano della sicurezza edilizia e della tutela urbanistica e paesaggistica per la pergotenda serve l’autorizzazione comunale.

Il Decreto Salva Casa è stato reinterpretato e le direttive rese più restrittive andando a togliere i vantaggi di snellimento burocratico per i cittadini. I privati dovranno chiedere le autorizzazioni necessarie per installare la pergotenda e chiudere il balcone altrimenti commetteranno un abuso edilizio, un vero e proprio reato. Nello specifico l’autorizzazione serve se la pergotenda non è realizzata con un materiale retrattile, facilmente amovibile e viene usata per chiudere uno spazio esterno in modo permanente alterando l’impatto visivo.

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