Alessi continua a stupirci grazie alle lampadine a risparmio energetico

Se alla Fiera di Rho lo spazio Alessi era piuttosto ristretto, nel nuovo showroom in via Manzoni, (ancora work un progress progettato da Martì Guixè) l’azienda ha continuato a stupirci con la sua instancabile attività di ricerca e sperimentazione

[galleria id=”3599″]Se alla Fiera di Rho lo spazio Alessi era piuttosto ristretto, nel nuovo showroom in via Manzoni, (ancora work un progress progettato da Martì Guixè) l’azienda continua a stupirci con la sua instancabile attività di ricerca e sperimentazione. La novità di quest’anno è il design delle lampadine a risparmio energetico: Alessi coinvolge il tema della luce e per farlo parte proprio dalla sua fonte, la lampadina, facendola diventare l’oggetto di progetto grazie a innovative forme dalla forte personalità. Tutto questo avviene grazie alla tecnologia dei LED e all’intervento di giovani designer come Giovanni Alessi Anghini, Gabriele Chiave e Frederic Gooris.

Nasce così l’idea di declinare il solito bulbo di vetro secondo 7 differenti conformazioni e stili così speciali che è un vero peccato nasconderli.
 
Alessi ha voluto dare risposta alla domanda: cosa accadrebbe se invece di disegnare una lampada si provasse a dare forma direttamente alla fonte di luce? La risposta è la collezione realizzata insieme a Foreverlamp, detta Alessilux, una linea di lampadine presentata in occasione del Salone del Mobile di Milano.
 
I progettisti si sono divertiti a giocare con la forma del “bulbo”, che in questo caso si trasforma in un piccolo paralume a sé stante.
 
Il modello Abatjour riprende la forma archetipica della lampada da tavolo; Flame ricorda una fiammella e Paraffina una lampada a olio. Stile rètro per i modelli Polaris, Tam Tam e Vienna.
 
Il modello migliore è il robottino venuto dal futuro U2Mi2 (da pronunciare in inglese: you too, me too). La collezione prevede anche tre modelli basic per “dar luce alle lampadine”: sospensione, parete e tavolo.

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