Al mattino fa fresco, ma è troppo presto per i termosifoni: questo trucco mi ha svoltato

Quando in casa si sente già fresco ma i termosifoni sono ancora spenti, bastano pochi minuti e una buona idea per tornare al comfort. E senza bollette da paura.

Ci sono mattine in cui il termometro dice che non fa così freddo, eppure il corpo racconta un’altra storia. L’aria che arriva dalla finestra ha già quel tono pungente che non ti aspetti, e uscire dal letto diventa un esercizio di coraggio. In bagno la sensazione peggiora, perché le piastrelle gelide sotto i piedi amplificano il disagio e la doccia non aiuta: il vapore svanisce in fretta e il brivido arriva puntuale. In quei momenti l’idea di accendere i termosifoni sembra una soluzione drastica, quasi uno spreco, ma sopportare il freddo mattutino non è mai piacevole.

È lì che mi sono accorta di avere bisogno di qualcosa di immediato, non di un impianto centralizzato che lavora ore, ma di un alleato che in pochi minuti cambia il clima della stanza. Dopo vari tentativi e qualche consiglio rubato ad amici più pratici, ho trovato la soluzione inaspettata: un piccolo termoventilatore compatto, silenzioso e facile da spostare. Non l’avevo mai considerato, forse perché mi ricordava i vecchi modelli rumorosi e ingombranti. E invece il nuovo approccio è diverso: discreto, poco ingombrante, funziona solo quando serve e spegne quella fastidiosa sensazione di iniziare la giornata con i brividi.

Come usare il termoventilatore senza sprechi e senza rischi

C’è un motivo per cui sempre più persone cercano soluzioni “ponte” quando arriva l’autunno o la primavera. Gli impianti tradizionali, che siano termosifoni a gas o riscaldamento centralizzato, hanno bisogno di tempo per entrare in funzione. E soprattutto hanno senso quando la temperatura rimane bassa per molte ore. Per mezz’ora di doccia o per quei momenti in cui ci si veste prima di uscire, il risultato è uno spreco di energia e denaro. Ecco perché l’idea di avere un apparecchio che lavora in modo rapido e mirato risolve un disagio quotidiano senza complicazioni.

Modelli di termoventilatore
Come usare il termoventilatore senza sprechi e senza rischi – foto amazon.it – designmag.it

I marchi sono tanti: Argo Beat, Rowenta SO2320, Imetec Eco Compact, ecc. Il modello che ho scelto è minuscolo rispetto a ciò che immaginavo. Sta in un angolo del bagno senza dare fastidio, pesa pochissimo e si sposta facilmente da una stanza all’altra. L’ho usato anche in camera da letto quando volevo preparare un ambiente più confortevole prima di infilarmi sotto le lenzuola. Non è rumoroso e non disturba nemmeno chi dorme ancora. La vera sorpresa però è stata la velocità con cui l’aria cambia: bastano cinque minuti e la differenza è evidente.

Naturalmente ho verificato anche il consumo, perché il timore era quello di ritrovarmi con una bolletta più alta. I conti però sono rassicuranti: un uso breve non incide quasi per nulla. Anche scegliendo la potenza massima, dieci minuti equivalgono a pochi centesimi. E molti modelli hanno una funzione “eco” che permette di mantenere un calore gradevole con ancora meno sprechi. È una spesa che rientra facilmente, soprattutto se si pensa a quanto costa far partire l’intero impianto per una sola stanza.

Termoventilatore in bagno
La soluzione compatta che cambia la routine in bagno – foto AI – designmag.it

L’unica accortezza è usarlo con buon senso. In bagno va tenuto lontano dagli spruzzi diretti e da tessili che potrebbero coprirlo, e va spento non appena si esce. Non è pensato per sostituire un riscaldamento centrale, ma per alleggerire momenti specifici. Con queste regole diventa un compagno pratico e sicuro, molto più furbo di altri stratagemmi improvvisati che alla fine non funzionano.

Alla fine, la sensazione che mi ha convinta del tutto non è stata la temperatura della stanza, ma il modo in cui la mattina ha smesso di essere una corsa contro il freddo. Non entro più in bagno con il pensiero di sbrigarmi per non congelare. Posso fare colazione senza felpe su felpe e affrontare l’aria fresca con un’altra disposizione d’animo. Ed il costo? Tra i 25 e i 60 euro, un investimento che dura anche per altre stagioni.

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