Vivere nella casa dei suoceri, che succede in caso di separazione? A chi resta l’immobile

In caso di separazione dal coniuge e convivenza con i suoceri, a chi resta l'immobile? Cosa dice la legge.

La separazione è sempre un momento difficilissimo, in primis per una questione emotiva: chiudere un matrimonio dopo diverso tempo (magari addirittura decenni) non è mai facile, soprattutto poi se ci sono dei bambini (magari piccoli) in famiglia. Eppure, delle volte è inevitabile ed è forse la soluzione migliore per la vita di entrambi.

In tutto questo, separarsi legalmente implica non soltanto sciogliere un vincolo sentimentale, ma anche, di fatto, un contratto e tutto ciò che ne consegue. Tra beni in comuni e altri nodi, procedere con la separazione può diventare un processo lungo e complicato.

Sono tante le problematiche che possono emergere, specialmente se una casa non è intestata ad entrambi i coniugi: ad esempio, cosa succede se si abita in una casa intestata ai suoceri con dei figli? La donna può rimanere nell’immobile, oppure i reali proprietari della casa possono opporsi? Ecco il chiarimento sulla situazione direttamente dalla Suprema Corte di Cassazione.

Casa dei suoceri dopo la separazione: cosa succede alla donna

Come riportato dal Studio Cataldi, un caso del genere è stato analizzato dalla Suprema Corte: nello specifico, una donna aveva lasciato per anni una porzione dell’immobile al figlio e alla nuora come residenza familiare. Dopo la separazione, la casa era stata assegnata all’ex nuora della signora; alla donna è stato concesso il diritto di viverci con la figlia minorenne nel caso in cui l’ex marito non avesse pagato il contributo mensile destinato all’affitto di un altro alloggio.

libro e martelletto del giudice
Casa dei suoceri dopo la separazione: cosa succede alla donna – designmag.it

La madre dell’uomo, divenuta unica proprietaria della porzione di villetta dopo la morte del marito, sosteneva che dopo la separazione dei coniugi fosse terminato il comodato e avesse diritto a rientrare nell’immobile. La Cassazione ha però respinto la tesi dell’anziana donna, sottolineando come  la separazione in atto tra i coniugi non cancella automaticamente la funzione di casa familiare dell’immobile, se ha la funzione di dare dimora al minore.

L’interesse del minore prevale, in questo caso, sulle esigenze del proprietario, eccezion fatta la prova di un bisogno urgente dell’immobile; di fatto, come sottolineato dalla Cassazione,  il comodante può opporsi alla permanenza del genitore separato nell’immobile (in questo caso l’ex nuora) solamente nel caso in cui ci fosse un serio e urgente bisogno personale.

In assenza di tale esigenza, e dunque di motivi gravi per cui l’immobile deve ritornare al proprietario, l’assegnazione della casa a favore del genitore presso cui i figli convivono resta assolutamente valida.

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