Mai distrarsi quando si parla di immobile. Ignorare a lungo l’occupazione di una casa o un terreno può farne perdere la proprietà a causa dell’usucapione. Questo strumento è disciplinato dall’articolo 1158 del Codice Civile dove si legge che “la proprietà di beni immobili e gli altri diritti reali di godimento sui beni medesimi si acquistano in virtù del possesso continuato per vent’anni”.
L’usucapione non prevede il consenso da parte dell’ex titolare del diritto sul bene. Trascorsi 20 anni su abitazioni, residenze, terreni si può cambiare intestazione liberamente dimostrando di averne goduto in modo continuativo. Nello specifico per diventarne nuovi proprietari bisognerà dimostrare il possesso continuo, ininterrotto, pacifico e manifesto, non occultato dal possessore.
Inoltre, ai fini dell’usucapione ci sono altri tre requisiti da soddisfare. La volontà di possedere la casa o il terreno da titolari del diritto di proprietà, l’esercizio di poteri corrispondenti a quelli da titolare e lo stato di fatto ossia l’apparire possessore del bene. Come fermare tutto questo se si è il proprietario originario e non si vuole perdere il diritto nonostante per anni si sia concesso volente o nolente l’uso del bene?
Come opporsi all’usucapione per non perdere la proprietà della casa o del terreno
L’inerzia del proprietario è ciò che porta all’usucapione. Chi si risveglia da un sonno profondo come può fermare l’acquisizione del diritto di proprietà da parte di una terza persona che ne avrebbe i requisiti? I casi che si verificano più frequentemente sono quelli di immobili occupati da parenti e vicini senza regolare contratto, spazi comuni condominiali usati da un solo condomino e terreni agricoli inutilizzati e coltivati da altri.

Per opporsi all’usucapione occorre contestare formalmente il possesso da parte della terza persona prima dei 20 anni. L’usucapione si interrompe se il possessore viene privato del possesso per più di un anno (articolo 1167 del Codice Civile). Per l’interruzione occorre inviare un atto con azione di rivendicazione in seguito al quale un Giudice sarà chiamato ad accertare il diritto di proprietà. Il proprietario reale dovrà fornire prove del possesso.
Una volta che il Giudice avrà condannato il possessore/detentore questo dovrà restituire immediatamente il bene. Prima di arrivare all’azione di rivendicazione si può inviare una diffida seguita da un atto processuale per intimare al possessore di restituire il bene. Infine, anche il riconoscimento del diritto del proprietario da parte del possessore come la firma di un contratto di comodato interromperà il conteggio utile all’usucapione.