E’ appena uscita una affascinante monografia per Rizzoli che fornisce una visione senza precedenti del funzionamento interno del marchio Muji, uno dei più influenti leader per quello che riguarda il design sostenibile: si tratta di un marchio che ha fatto del concetto di “no logo” il suo logo: muji significa “beni senza etichetta” in giapponese. Gli autori sono d’eccellenza, firme del design che nel tempo hanno lavorato per il marchio: Jasper Morrison designer tra i più influenti, Naoto Fukasawa, designer e professore di design presso la Musashino Art University in Giappone e Kenya Hara, graphic designer e curatore e direttore artistico di Muji.
Muji è da sempre sostenitore preveggente del consumo sostenibile e dell’utilità impareggiabile di un buon design: il principio fondante è stato quello di sviluppare nuovi prodotti di ecodesign e semplici a prezzi ragionevoli, facendo il miglior uso dei materiali e riducendo al minimo il loro impatto sull’ambiente. Da un umile linea inaugurale, composta di otto prodotti quasi tre decenni fa, il marchio ora vende quasi 7.000 diversi prodotti in centinaia di negozi propri in Asia, Europa e Nord America.
Muji è noto per l’ abile modestia del suo interior design: Jasper Morrison, Naoto Fukasawa e altri importanti designer hanno creato molti dei prodotti, soprattutto nell’arredamento piuttosto che nel product design, ma i loro nomi sono stati oscurati in linea col credo anti-brand del marchio.
La pubblicazione arriva in occasione del 30 ° anniversario di Muji e commemora la propria storia con una monografia intitolata semplicemente Muji.
