Il Superbonus è un’agevolazione fiscale introdotta da diversi anni con l’obiettivo di rilanciare il settore edile, incentivando i cittadini che intendono effettuare interventi di riqualificazione energetica e antisismica nelle proprie abitazioni. La misura, originariamente pensata per un periodo limitato, è stata prorogata con alcune modifiche nel tempo. Tra i cambiamenti, troviamo i controlli sempre più stringenti sui beneficiari dell’incentivo: per evitare di essere sanzionati, è necessario conservare attentamente i documenti.
Approvato con il Decreto Rilancio, il Superbonus consiste nella detrazione di una parte delle spese sostenute dai richiedenti per gli interventi in casa. I lavori per cui è prevista l’agevolazione vanno dall’isolamento termico alla sostituzione degli impianti di climatizzazione. Sono compresi anche gli interventi antisismici e l’installazione di fotovoltaici e di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Col passare del tempo, l’aliquota del Superbonus è stata ridotta progressivamente, passando dal 110% al 65% nel 2025. Nonostante il drastico calo, la misura continua ad essere utile per tanti beneficiari, favorendo il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici. Per godere dell’agevolazione è necessario rispettare determinati requisiti, tra cui presentare i documenti attestanti gli interventi: in assenza di essi, si rischia di dover rinunciare all’incentivo e incappare in sanzioni.
Superbonus, quali sono i documenti da conservare
Per accedere al Superbonus bisogna aver presentato la CILAS (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) entro il 15 ottobre 2024 e aver avviato i lavori entro la data in questione. I beneficiari devono aver realizzato almeno un “intervento trainante”, come ad esempio la sostituzione degli impianti di climatizzazione. Inoltre, è necessario dimostrare un miglioramento energetico di almeno due classi (o di aver raggiunto la classe più alta possibile qualora ci fossero vincoli).

Un aspetto cruciale quando si parla di Superbonus riguarda la documentazione degli interventi eseguiti. È fondamentale conservare le fatture e i bonifici relativi ai lavori, in modo da provare il loro effettivo svolgimento. Solamente in questo modo è possibile superare i controlli dell’Amministrazione finanziaria, volti a contrastare gli abusi.
Negli ultimi anni sono state introdotte importanti novità in materia, a partire dal decreto “taglia-crediti” del 2024, che ha portato alcune restrizioni per l’ottenimento di crediti fiscali e sconti in fattura, proprio per limitare gli illeciti. La normativa prevede che tutta la documentazione per accedere ad agevolazioni come il Superbonus sia completa e ordinata.
Di conseguenza, i beneficiari non devono custodire attentamente solo le fatture e le ricevute delle spese sostenute, ma anche i documenti tecnici e amministrativi riguardanti gli interventi. Sono compresi i visti di conformità, le asservazioni, le pratiche edilizie, i progetti, le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, le delibere condominiali e così via: per evitare contestazioni e multe, quindi, è fondamentale una corretta gestione della documentazione, da esibire prontamente in caso di controlli.