Il Decreto Omnibus ha prorogato il Superbonus per un altro anno ma non tutti i proprietari di immobili potranno usufruirne. L’incentivo ha subito diverse restrizioni diventando un vantaggio solo per pochi. Tutti gli altri dovranno contare su Bonus ristrutturazione ed Ecobonus sperando che il Governo torni sui suoi passi e non riduca le aliquote.
Si intravedono tempi bui per chi vuole ristrutturare casa o riqualificarla dal punto di vista energetico. Nonostante questa sia una priorità imposta dall’Europa, gli aiuti diventeranno sempre meno interessanti. Gli italiani hanno iniziato a perdere l’interesse per i Bonus casa da quando sono stati cancellati sconto in fattura e cessione del credito.
La detrazione, infatti, sebbene permetta di recuperare parte della spesa prevede che le somme da pagare per gli interventi siano inizialmente a carico del contribuente. Significa per le famiglie spendere dai 35 mila euro in su e recuperarli in dieci anni. Chi è riuscito a ristrutturare casa con il Superbonus 110% senza problemi deve considerarsi molto fortunato. Ora sono pochi quelli a cui rimane questa possibilità, confermata comunque per il 2026.
Chi potrà ristrutturare casa con il Superbonus nel 2026
In poche zone d’Italia il Superbonus è ancora attivo e lo sarà nel 2026. L’aliquota al 110% continua ad essere accessibile alle persone che vivono nelle Regioni centrali colpite dai terremoti nel 2009 e nel 2016. La misura qui prevede ancora lo sconto in fattura e la cessione del credito e serve per permettere ai cittadini di ricostruire o ristrutturare gli immobili danneggiati dal terremoto.

L’incentivo è stato prorogato per tutto il 2026 grazie al Decreto Omnibus. Le polemiche non sono mancate sulla “discriminazione” dettata dal fatto che rimangono fuori dalla misura zone interessate da altri eventi catastrofici per le quali il Superbonus 110% rimarrà attivo solo fino a 31 dicembre 2025. Nello specifico, la proroga riguarderà solo Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
Nelle zone terremotate il Superbonus servirà per effettuare interventi edilizi di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma. La copertura del 110% vale sia per le spese del 2025 che per quelle del 2026 ma solamente per la parte eccedente i contributi pubblici erogati per la ricostruzione.
Il 110% viene concesso con lo sconto in fattura da parte delle imprese appaltatrici o con la cessione del credito a banche, assicurazioni, società finanziarie. Ottimo non dover anticipare le spese dei lavori. Purtroppo questo aiuto terminerà nel 2026 in Molise, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna. Rimarrà il Fondo di 35 milioni di euro volto a finanziare interventi in queste zone?