Spese condominiali forfait aumentano: cosa fare e come comportarsi con il proprietario, tutto quello che c’é da sapere.
In un panorama immobiliare sempre più complesso, la questione delle spese condominiali forfait rappresenta un nodo cruciale per inquilini e proprietari. La pratica di stabilire un importo fisso per le spese condominiali nel contratto di affitto solleva dubbi e interrogativi sulla sua legittimità e sulle possibili vie d’azione a disposizione dell’inquilino.
La questione della legittimità del pagamento forfettario delle spese accessorie ha radici profonde nella normativa italiana. Tradizionalmente, l’articolo 9 della legge 392/78 imponeva che ogni onere accessorio fosse dettagliatamente indicato al fine di permettere al conduttore di verificarne l’ammontare. Questo meccanismo era pensato per evitare che il locatore potesse ottenere vantaggi ingiustificati a discapito dell’inquilino.
Tuttavia, con l’introduzione dell’articolo 14 comma 4 della legge 431/98, si è aperta la possibilità di derogare alla regola generale prevista dalla legge precedente, ammettendo quindi la pattuizione di un importo forfettario per le spese accessorie in determinati tipi di contratti.
Il diritto al conguaglio e i rischi del forfait
Nonostante la possibilità di pattuire importi forfettari sia stata riconosciuta, permangono dubbi sull’equità di tale pratica quando le spese effettive risultano essere inferiori all’importo concordato. In questi casi, il locatore potrebbe beneficiare ingiustamente di un incremento mascherato del canone d’affitto, situazione questa che confliggerebbe con i principi stabiliti dall’articolo 13 comma 1 della legge 431/98.
La sentenza del Tribunale di Firenze dell’8 marzo 2007 ha tuttavia chiarito che una clausola che preveda un pagamento forfettario degli oneri accessori non obbliga il locatore a dimostrare l’effettiva entità delle spese né consente all’inquilino di contestarne l’ammontare qualora questo sia inferiore alla cifra pattuita o addirittura assente.
Cosa può fare l’inquilino?
Di fronte a una situazione in cui si sospetta o si scopre che le spese condominiali forfetizzate non corrispondono a reali uscite da parte del proprietario, l’inquilino si trova davanti a una scelta difficile. La normativa attuale sembra lasciare poco margine per contestazioni basate esclusivamente sulla discrepanza tra il forfait pagato e le effettive spese sostenute dal locatore.
Tuttavia, è sempre consigliabile cercare una via dialogica con il proprietario per comprendere meglio la natura delle voci incluse nel forfait e valutare insieme eventuali aggiustamenti. In caso contrario, rivolgersi a consulenti legali specializzati può offrire ulteriori strade da esplorare per tutelarsi contro pratiche ritenute ingiuste o poco trasparente.
In conclusione, mentre la normativa offre uno scenario complesso riguardante le clausole forfetarie nelle spese condominiali nei contratti d’affitto, rimane essenziale mantenere aperti i canali comunicativi tra inquilini e locatori ed essere informati sui propri diritti e doverи legalи.