Negli ultimi anni le serrature magnetiche hanno fatto breccia nel mercato della sicurezza domestica, complici il design moderno e la promessa di resistere a molti dei metodi di scasso tradizionali.
Chi le installa spesso lo fa per sostituire un vecchio cilindro a chiave con qualcosa di più sofisticato, convinto di chiudere definitivamente la porta in faccia ai ladri. La realtà, però, è un po’ più sfumata: se da un lato la tecnologia magnetica alza l’asticella della protezione, dall’altro non esiste ancora il sistema perfetto e inviolabile. E i professionisti dello scasso sanno bene dove andare a colpire.
Serrature magnetiche: protezione reale o sicurezza “percepita”?
Uno dei punti di forza più pubblicizzati è il defender magnetico, uno scudo di metallo temprato che protegge il cilindro da attacchi come bumping, picking e perforazione con trapano. Il meccanismo di blocco, basato su magneti calibrati, rende il lavoro dell’intruso molto più lento: le stime parlano di 15-22 minuti per forzarlo, un tempo prezioso che può scoraggiare molti malintenzionati.

A questo si aggiunge la possibilità di controllare la duplicazione delle chiavi magnetiche, che spesso avviene solo tramite centri autorizzati, riducendo così il rischio di copie non autorizzate. La tecnologia magnetica, insomma, ha il merito di rendere inutile gran parte della “cassetta degli attrezzi” dei ladri improvvisati. Ma, come sempre, il diavolo si nasconde nei dettagli.
Le serrature magnetiche possono integrare componenti in plastica, ad esempio nel catenaccio o nello scrocco, che a lungo andare si rivelano più fragili rispetto ai sistemi interamente in metallo. In caso di sollecitazioni forzate o usura intensa, queste parti rischiano di cedere, vanificando la protezione del meccanismo.
Poi ci sono gli strumenti di effrazione evoluti, come il famigerato “Topolino decoder”, che riesce ad aprire alcune serrature a cilindro europeo senza lasciare segni visibili: non tutte le serrature magnetiche ne sono immuni. In pratica, chi sa usare certi strumenti può aggirare anche meccanismi sofisticati in tempi sorprendentemente brevi.
E non dimentichiamo la versione “smart” delle serrature magnetiche, quelle connessi via app o Wi-Fi: se da un lato offrono comodità e controllo a distanza, dall’altro aprono la porta in senso letterale, a rischi informatici. Hacker, interfacce poco sicure e possibili backdoor hardware sono vulnerabilità reali, che possono trasformare un punto di forza tecnologico in un punto debole.
Le serrature magnetiche restano una soluzione moderna e più sicura rispetto a molti modelli tradizionali, ma non vanno considerate una barriera assoluta. La loro efficacia cresce se sono parte di un sistema di sicurezza integrato, con porte robuste, controlli accessi affidabili e magari anche un buon impianto di allarme. Perché, come sanno bene i ladri esperti, non esiste una serratura impossibile da aprire, ma solo porte più difficili da violare. E il vero segreto è rendergli la vita complicata al punto da farli rinunciare.