Se non metti correttamente il tuo nome sul citofono di casa rischi ipoteche e pignoramenti: la sentenza

Quando compriamo una casa, un’operazione non di certo fra le più facile, cambiare il nome sul citofono è probabilmente l’ultima cosa che ci viene in mente: dopo aver a lungo visitato diversi appartamenti, aver fatto le pratiche per il mutuo, richiesto la perizia e poi magari sistemato il nostro nuovo appartamento, potremmo volere solamente del relaxe non pensare ad altro.

Certo, diventare proprietari di una casa richiede un grande investimento in termini di soldi e di energia, ma nonostante la stanchezza non dovremmo mai abbassare la guardia e permetterci di compiere errori ingenui e banali che potrebbero costarci carissimi.

Ritornando al citofono, è un dettaglio a cui fare molta attenzione perché una nuova sentenza ha confermato il rischio ipoteche e pignoramenti: i dettagli sul caso in questione e cosa ha riportato la sentenza, l’attenzione deve essere massima.

Quando il nome sul citofono costa ipoteche e pignoramenti: il caso

Come riportato da Brocardi, è importantissimo risultare sempre reperibili nella propria abitazione: questo include anche avere il proprio nome sul citofono. Il dettaglio non è una banalità né qualcosa di trascurabile; la mancanza del nome potrebbe infatti costarci carissimo.

mano che suona al citofono
Quando il nome sul citofono costa ipoteche e pignoramenti: il caso – designmag.it

Recentemente, a riguardo, è intervenuta la Corte di Cassazione, che con la sentenza  n. 24745/2025 ha rigettato il ricorso di una cittadina e confermato come l’assenza del nome sul citofono di casa rende il contribuente “irreperibile” all’Agenzia delle Entrate. Di fatto, quindi, sono rese legittime notifiche eseguite senza notifiche. Il caso in questione riguardava una donna che si è trovata un’ipoteca sul proprio immobile; sostenendo di non aver mai ricevuto né cartelle esattoriali né preavviso di iscrizione ipotecaria, ha fatto ricorso.

In questo caso specifico, la donna aveva cambiato abitazione mantenendo la residenza in un vecchio indirizzo; il messo notificatore  si è recato presso l’indirizzo indicato nei registri e non ha trovato né sul citofono né sulla cassetta postale il nome della donna. Poiché la relazione di notifica redatta dal messo notificatore è a tutti gli effetti un atto pubblico, a meno che non si faccio una querela per falso e si dimostri la falsità dell’atto, ha prevalenza (come ricorda Brocardi) sui documenti anagrafici.

In sostanza, quindi, dobbiamo sempre stare attenti ai recapiti di residenza che indichiamo, soprattutto nel caso già sappiamo (per cose non pagate) di avere dei debiti con il Fisco ed essere a rischio cartelle esattoriali. No, quindi: il nome sul citofono non è un dettaglio futile e utile solo per farsi trovare dagli amici!

Gestione cookie