Se lavori da casa potrebbero aumentare le spese condominiali: devi aggiornare le tabelle millesimali

Negli ultimi anni il modo di lavorare è cambiato profondamente: sempre più persone svolgono la propria attività da casa, trasformando l’abitazione in un piccolo centro operativo.

Il confine tra vita privata e professionale si è fatto sottile, portando con sé nuove abitudini, orari diversi e un utilizzo più intenso degli spazi domestici.

Questo fenomeno, tuttavia, non influisce solo sull’organizzazione personale, ma anche sulla gestione della casa e del condominio. Quando l’ambiente domestico diventa anche luogo di lavoro, possono emergere questioni inaspettate legate alla convivenza, all’uso degli spazi comuni e alla ripartizione delle spese.

Quando e perché serve rivedere le tabelle millesimali

Se l’uso dell’immobile cambia, anche la ripartizione delle spese deve cambiare. Con la diffusione dello smart working e delle attività freelance, molte abitazioni hanno assunto un doppio ruolo: casa e ufficio. Questo cambiamento, seppur comodo e funzionale, può avere conseguenze anche sul piano condominiale.

Infatti, quando un appartamento viene utilizzato in modo più intenso rispetto alla sua destinazione originaria, cresce anche l’incidenza sull’uso delle parti comuni: ascensore, scale, illuminazione, riscaldamento, pulizie e raccolta dei rifiuti. Le tabelle millesimali, che stabiliscono quanto ogni condomino deve contribuire alle spese comuni in base al valore e alla destinazione del proprio immobile, potrebbero quindi non rispecchiare più la situazione reale.

Una foto delle tabelle millesimali
Quando e perché serve rivedere le tabelle millesimali – designmag.it

Se un’abitazione ospita attività lavorative con clienti, fornitori o un uso costante di apparecchiature, è corretto valutare un aggiornamento delle quote. Tale revisione non è automatica, ma può essere deliberata quando il cambio d’uso modifica in modo rilevante l’equilibrio tra i condomini.

Serve però seguire una procedura formale: occorre l’intervento di un tecnico (geometra o ingegnere) che ricalcoli le tabelle, la convocazione dell’assemblea e una delibera approvata con la maggioranza prevista dalla legge.

Come gestire la revisione e quali impatti aspettarsi

Un’attenta revisione oggi può evitare contestazioni e costi maggiori domani. Affrontare la revisione delle tabelle millesimali richiede metodo, chiarezza e collaborazione tra i condomini. Il primo passo è verificare il regolamento condominiale e le tabelle già esistenti: in molti edifici, queste risalgono a decenni fa e non riflettono più la reale destinazione o l’utilizzo degli appartamenti.

Successivamente, è necessario raccogliere dati precisi: la metratura effettiva della porzione adibita a ufficio, eventuali modifiche agli impianti, la presenza di clienti o collaboratori, e l’incidenza sull’uso delle aree comuni. Con queste informazioni, un tecnico qualificato – come un geometra o un ingegnere – può elaborare una nuova valutazione millesimale.

La proposta dovrà poi essere presentata in assemblea e approvata secondo le maggioranze previste dal codice civile, garantendo la massima trasparenza. Gli effetti della revisione possono essere differenti: chi utilizza l’abitazione anche come luogo di lavoro potrebbe vedere aumentare leggermente la propria quota di partecipazione, mentre per altri condomini la percentuale potrebbe ridursi.

Tuttavia, ciò non comporta necessariamente un aggravio economico complessivo, ma piuttosto una distribuzione più equa dei costi. La comunicazione è fondamentale: condividere motivazioni, dati e criteri tecnici aiuta a evitare incomprensioni e tensioni tra i vicini.

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