Scosse di terremoto in Italia: cosa sta succedendo e come individuare le zone a rischio

Le scosse di terremoto in Italia sia quest’anno che lo scorso anno sono aumentate. Molti si chiedono cosa sta accadendo.

C’è molta preoccupazione in Italia a causa della serie di eventi sismici verificatesi negli ultimi mesi nel Paese e della scossa violenta che ha colpito il Marocco.

L’ultimo terremoto avvenuto in Italia, di magnitudo 4.8 con epicentro a Marradi, in provincia di Firenze, ha causato paura e danni alle infrastrutture ma fortunatamente nessun ferito. Nella zona è in corso uno sciame sismico con scosse di minore intensità. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è avvenuta il 13 settembre al largo delle coste di Ancona, ma ci sono state altre scosse registrate ai Campi Flegrei e nelle Marche. Cosa sta succedendo? È possibile fare previsioni sui terremoti che potrebbero accadere in Italia?

Scosse di terremoto in Italia: cosa sta succedendo?

L’Italia è una zona a medio-alto rischio sismico con una vulnerabilità molto alta e una esposizione altissima. L’arco appenninico è considerato zona a rischio, mentre solo Puglia e Sardegna avrebbero una minore esposizione.

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Ciò è dovuto alla posizione dell’Italia, che si trova in una zona di convergenza tra la placca eurasiatica e placca africana. I terremoti più forti registrati in Italia sono avvenuti in Sicilia nel 1693 e nel 1908, con un numero di vittime rispettivamente di 60.000 e oltre 100.000. Poi ci sono quelli più drammatici degli ultimi anni, come a L’Aquila, in Emilia-Romagna e nel Centro Italia, per non parlare delle numerose scosse registrate in Italia nel 2022.

Il direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti, Salvatore Stramondo, ha dichiarato che “i terremoti sono causati dall’allungamento dell’Appennino, che genera una distensione della catena montuosa e scosse di terremoto più o meno forti. Le zone sismiche sono quelle dove si sono già verificate scosse di terremoto in passato. È importante prevenire i danni e prepararsi alle conseguenze di un evento sismico”.

Esiste la possibilità di prevedere i terremoti grazie ai progressi tecnologici e scientifici? Al momento non è ancora possibile stabilire con certezza la data o l’orario di un evento sismico. Lampante è il caso dell’Aquila e le accuse alle autorità preposte di non aver preso provvedimenti nonostante gli avvertimenti degli esperti.

Esistono due possibili approcci alla previsione. Uno probabilistico, che cerca di valutare la probabilità che un evento sismico possa avvenire in una certa regione e periodo di tempo, e uno deterministico, che mira a stimare con precisione quando e dove potrebbe avvenire un terremoto e la sua intensità. Il primo approccio è più affidabile, mentre il secondo è più ambizioso ma meno affidabile.

Un esempio è il modello previsionale dei terremoti della California, che stima la probabilità che la regione venga colpita da un sisma di magnitudo 7,0 nell’arco di 30 anni. Al momento è possibile individuare soltanto le zone a maggiore rischio sismico e prendere misure preventive, ma non siamo ancora in grado di prevedere con precisione quando si verificheranno i terremoti.

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