Rumori dei vicini: adesso puoi proteggerti ed avere un sacco di soldi | Sfrutta questa legge

Ci sono soluzioni per ridurre o eliminare i rumori causati dai vicini, ma la legge prevede la necessità che ricorrano specifiche circostanze.

Avere dei vicini rumorosi può essere molto fastidioso e può creare dei disagi non trascurabili. È opportuno sapere che, in questi casi, ricorrere all’autotutela non è affatto consigliabile perché potrebbe provocare pericolose reazioni.

Si potrebbe sottoporre la situazione all’attenzione della polizia municipale oppure inviare una diffida scritta da parte di un avvocato ma, in mancanza di riscontro, bisogna promuovere una causa dinanzi al giudice. L’unico strumento di tutela offerto dalla legge, infatti, è quello previsto dall’art. 844 del Codice Civile, che punisce il reato di immissioni rumorose illecite. La norma stabilisce che le immissioni di rumore punibili sono quelle che superano la c.d. normale tollerabilità. Il concetto di normale tollerabilità è stato specificato dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico del 1995.

Come difendersi da vicini rumorosi: la procedura per ottenere tutela in sede civile e penale

Di solito, basta provare che i rumori prodotti dai vicini superano di 3 decibel il rumore di fondo (in caso di frastuoni notturni) oppure di 5 decibel il rumore di fondo (in caso di frastuoni diurni). Tale principio, tuttavia, va contemperato al caso concreto. Per esempio, se si acquista un immobile in una zona industriale oppure acconto ad un disco pub, si deve prevedere la possibilità di essere esposti ad una determinata rumorosità. Allo stesso modo, i proprietari delle attività rumorose devono adottare tutte le misure necessarie per ridurre i fastidi ed eventuali danni ai vicini.

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Esistono dei rimedi per tutelarsi contro i rumori dei vicini Designmag.it

Se viene dimostrato il superamento della normale tollerabilità, la parte lesa può ottenere la cessazione dell’attività rumorosa dalla proprietà dalla quale provengono le immissioni e il risarcimento del danno. In quest’ultimo caso, si può richiedere il danno per disturbo della quiete e del riposo oppure dei danni alla salute, perché i rumori persistenti, soprattutto nelle ore notturne, possono causare dei seri problemi all’integrità psicofisica.

Spetta alla parte che è intenzionata al risarcimento provare l’esistenza di un nesso causale tra il danno ricevuto e le immissioni di rumori e che, dunque, è stato oltrepassato il limite della normale tollerabilità. Se i rumori infastidiscono più persone, si può anche sporgere querela per il reato di disturbo della quiete pubblica, sanzionato dall’art. 659 del Codice Penale con l’arresto fino a 3 mesi o un’ammenda fino a 309 euro. Se, infine, i rumori sono provocati con frequenza periodica al solo fine di molestare un soggetto, può configurarsi anche il delitto di stalking, soprattutto nel caso di rumori condominiali.

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