Questo ottobre sta ancora regalando delle giornate molto belle e soleggiate in gran parte dello stivale, ma in ogni caso possiamo dire che l’autunno è arrivato e l’inverno si avvicina.
Con l’arrivo della stagione fredda, si avvicina anche la data dell’annuale accensione dei riscaldamenti che, come si sa, seguono delle regole ben precise.
Riscaldamento autonomo, le regole per l’accensione
Il riscaldamento in casa si divide in due tipologie: quello centralizzato e quello autonomo. Quest’ultimo permette di gestire autonomamente l’accensione, lo spegnimento e i gradi del proprio riscaldamento, e per questo è molto comodo.

Ma anche qui esistono delle regole da seguire, che è bene conoscere, in particolare legate alle norme sul risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente. Come si sa, infatti, l’accensione dei riscaldamenti ha degli effetti negativi in questo senso.
In Italia esistono infatti, le cosiddette zone climatiche e una normativa sul risparmio energetico per impianti autonomi che stabilisce le fasce orarie e i periodi in cui è possibile accendere il riscaldamento. Secondo questa suddivisione in sei zone climatiche, denominate con le lettere dalla A alla F, ogni anno vengono decise le date di accensione dei riscaldamenti. Per la stagione invernale 2025-2026, le date stabilite sono le seguenti:
- Zona A (Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle): accensione dal 1° dicembre al 15 marzo, massimo 6 ore al giorno.
- Zona B(Agrigento, Palermo, Catania, Reggio Calabria): accensione dal 1° dicembre al 31 marzo, massimo 8 ore al giorno.
- Zona C(Napoli, Salerno, Cagliari, Taranto): accensione dal 15 novembre al 31 marzo, massimo 10 ore al giorno.
- Zona D(Roma, Firenze, Genova, Pescara): accensione dal 1° novembre al 15 aprile, massimo 12 ore al giorno.
- Zona E(Milano, Torino, Bologna, Venezia): accensione dal 15 ottobre al 15 aprile, massimo 14 ore al giorno.
- Zona F(Belluno, Trento, Cuneo): nessuna limitazione di periodo.
Un altro fattore importante da tenere in considerazione, è che oltre ai limiti temporali la legge impone anche un tetto massimo di temperatura: 20°C per abitazioni e uffici, con una tolleranza di 2°C. Il mancato rispetto di queste restrizioni, specialmente con un impianto autonomo, può portare anche a sanzioni amministrative e, in ogni caso, vengono applicate anche per il rispetto dell’ambiente.
Non dimentichiamo infine che, a parte l’importanza di conoscere queste regole generali aggiornate di anno in anno, che in caso di fenomeni meterologici straordinari – che provocano ondate di freddo molto forte – i comuni possono mettere in campo delle deroghe a queste regole, modificando quindi le date di accensione dei termosifoni in alcune zone.






