Ricevere una sanzione per rifiuti gestiti male nel proprio condominio è una situazione sempre più frequente, soprattutto con l’intensificarsi dei controlli ambientali da parte dei Comuni.
Ma chi deve realmente pagare quando arriva il verbale? La domanda non è affatto scontata, perché la responsabilità non ricade automaticamente su tutti i condomini o sul condominio stesso come ente.
La normativa italiana prevede regole precise basate sul principio della responsabilità personale: paga chi ha commesso l’infrazione, a meno che non sia possibile identificarlo e l’illecito riguardi aree comuni.
Capire questi meccanismi è fondamentale per evitare di pagare multe ingiuste o per contestare sanzioni illegittime. In questo articolo analizziamo chi è obbligato a pagare e in quali situazioni particolari.
Responsabilità personale: quando paga solo chi sbaglia
Il principio cardine stabilito dalla legge 689/1981 è chiaro: la multa colpisce esclusivamente chi ha materialmente commesso la violazione. Questo significa che se un condomino getta sacchetti non differenziati fuori orario, abbandona rifiuti ingombranti nel cortile condominiale o conferisce plastica nel bidone dell’organico, la sanzione sarà intestata unicamente a lui.
La responsabilità non si estende agli altri residenti semplicemente perché abitano nello stesso edificio. Questo principio tutela i condomini rispettosi delle regole e impedisce ripartizioni arbitrarie della multa.

Per applicare correttamente la sanzione, però, le autorità devono identificare con certezza il trasgressore.
Gli accertamenti avvengono attraverso diversi metodi: sopralluoghi della Polizia Locale durante il conferimento, videosorveglianza autorizzata nelle aree comuni, fototrappole posizionate nei punti critici, oppure ispezioni nei sacchetti della spazzatura dove vengono trovati documenti o elementi riconducibili a un’abitazione specifica.
Senza questi elementi probatori, contestare la multa al singolo condomino diventa impossibile. Personalmente ho assistito a un caso dove un vicino è stato multato perché nel suo sacchetto abbandonato fuori dall’area di raccolta sono state trovate bollette intestate: la prova era inconfutabile e ha dovuto pagare 150 euro di sanzione.
Quando paga il condominio: le eccezioni alla regola generale
Il condominio risponde economicamente della multa solo quando l’infrazione riguarda aree comuni e risulta impossibile identificare il responsabile individuale. Questa situazione si verifica tipicamente con i cassonetti condominiali posizionati in cortili o locali comuni, dove più famiglie conferiscono rifiuti senza distinzione.
Se durante un controllo viene accertato che nei contenitori condominiali ci sono materiali non differenziati, rifiuti pericolosi o conferimenti scorretti, e non esiste modo di risalire all’autore, la sanzione viene indirizzata al condominio come ente.
In questi casi l’amministratore può pagare anticipatamente per evitare aggravi, ma successivamente la spesa viene ripartita tra tutti i condomini secondo i millesimi di proprietà. Questa ripartizione, però, deve essere deliberata dall’assemblea condominiale e rispettare le quote stabilite dalle tabelle millesimali.
Un aspetto importante riguarda la differenza tra inquilini e proprietari: la sanzione ricade sull’inquilino che materialmente produce i rifiuti e gestisce l’appartamento, non sul proprietario dell’immobile. Quest’ultimo può essere coinvolto solo se anticipa il pagamento per evitare disagi al condominio, ma mantiene diritto di rivalsa verso l’inquilino responsabile.






