Il Superbonus ha rappresentato un’opportunità senza precedenti per milioni di cittadini italiani, ma con l’intensificarsi dei controlli fiscali molti contribuenti si trovano oggi di fronte a situazioni complesse.
Chi ha ricevuto contributi a fondo perduto o ha usufruito di agevolazioni senza possedere tutti i requisiti necessari rischia sanzioni pesanti e contenziosi con l’Agenzia delle Entrate. Fortunatamente, esiste una soluzione che permette di mettersi in regola senza incorrere in penalità: la restituzione volontaria.
Questo strumento consente ai contribuenti che si accorgono di aver percepito somme non spettanti di regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale, evitando l’applicazione di sanzioni amministrative che possono arrivare fino al 200% dell’importo ricevuto indebitamente. Una procedura semplice ma fondamentale per chi vuole evitare problemi futuri.
Cos’è la restituzione volontaria e chi può utilizzarla
La restituzione volontaria rappresenta una forma di ravvedimento operoso speciale che permette ai beneficiari del Superbonus di restituire all’Erario le somme percepite indebitamente senza subire sanzioni. Questa misura riguarda principalmente i contributi a fondo perduto previsti per i soggetti con redditi inferiori a 15.000 euro che hanno sostenuto spese per interventi agevolati con il Superbonus al 70% nel periodo tra gennaio e ottobre 2024.

L’Agenzia delle Entrate ha istituito specifici codici tributo per facilitare la procedura: il codice 8161 per il Superbonus 2024 e i codici 8158, 8159 e 8160 per le diverse componenti (capitale, interessi e sanzioni) relative ai contributi precedenti. La restituzione deve avvenire tramite modello F24 ELIDE, esclusivamente per via telematica attraverso i servizi online dell’Agenzia delle Entrate o tramite intermediari abilitati.
Non è possibile utilizzare il modello cartaceo né compensare l’importo con altri crediti d’imposta. Chi scopre di non avere diritto al contributo – magari per superamento del limite di reddito, difformità nella documentazione o irregolarità nei lavori – può quindi procedere autonomamente alla restituzione, chiudendo definitivamente la questione senza attendere un accertamento formale.
Come procedere correttamente ed evitare errori nella restituzione
Compilare correttamente il modello F24 ELIDE è fondamentale per garantire che la restituzione venga registrata in modo appropriato ed evitare ulteriori contestazioni. Nella sezione “Contribuente” vanno inseriti codice fiscale e dati anagrafici completi del soggetto che effettua il versamento.
Nella sezione “Erario ed Altro” occorre indicare: nel campo “tipo” la lettera “R”, nel campo “codice” il codice tributo specifico (8161 per il Superbonus 2024), nel campo “anno di riferimento” l’anno in cui è stato riconosciuto il contributo in formato AAAA, e nel campo “importi a debito versati” l’esatto ammontare da restituire. È importante agire tempestivamente: sebbene non esistano scadenze rigide per la restituzione volontaria, aspettare troppo aumenta il rischio di ricevere una lettera di compliance o un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
In questi casi, la restituzione spontanea non sarebbe più possibile e si applicherebbe l’intero apparato sanzionatorio. L’Agenzia delle Entrate ha otto anni di tempo per contestare irregolarità, quindi chi ha dubbi sulla legittimità del contributo ricevuto farebbe bene a verificare subito la propria posizione e, se necessario, regolarizzarla autonomamente prima che intervengano i controlli automatici.






