C’è molta confusione fra due termini che sono “acconto” e “caparra”. Spesso usati come sinonimi, in realtà non lo sono affatto e anzi la differenza fra le due figure vale migliaia di euro.
Quando si compra casa, molte persone potrebbero essere convinte di versare una cosa mentre in realtà stanno versando l’altra. Per evitare conseguenze negative, ecco un po’ di chiarezza su cosa vuol dire “acconto” e cosa vuol dire “caparra” e come comportarsi prima di comprare casa.
Acconto o caparra: la differenza vale migliaia di euro
Quando si compra una casa, capita spesso che l’acquirente versi al venditore, in uno o più pagamenti, una somma di denaro prima del rogito notarile che sancirà il passaggio di proprietà dell’immobile.

La differenza fra acconto e caparra vale migliaia di euro e i problemi sorgono quando il versamento di denaro avviene senza un accordo giuridico tra le parti che qualifichi quei soldi nell’una o l’altra figura. In questa pratica ci sono molti rischi insiti, quindi è bene fare chiarezza sulla distinzione fra queste due figure. L’acconto è un pagamento parziale e anticipato del prezzo pattuito che serve a ridurre l’importo da versare al momento del rogito (non funge da garanzia).
Quindi, se la compravendita va a buon fine, dal prezzo finale si sottraggono gli acconti già versati. Se la compravendita non si realizza, l’acconto deve essere restituito a chi l’ha versato, salvo che le parti abbiano previsto diversamente. Se una delle due parti non rispetta l’impegno, la controparte potrà chiedere il risarcimento dei danni subiti, ma dovrà dimostrarli in tribunale.
Per quanto riguarda la caparra confirmatoria, non si tratta di un anticipo sul prezzo ma è una garanzia, e per essere valida richiede sempre un accordo scritto.
Quindi, se la compravendita va a buon fine, la caparra versata viene sottratta dal prezzo finale e complessivo che l’acquirente si era impegnato a pagare al venditore. Mentre, se l’acquirente si tira indietro, il venditore può recedere dal contratto e trattiene la caparra.
Se invece è il venditore a tirarsi indietro e cioè a non voler più vendere la casa per qualsiasi motivo, dovrà restituire il doppio della caparra che aveva ricevuta dall’acquirente. Quindi la caparra confirmatoria funziona come una sorta di risarcimento del danno pre-determinato.
Non c’è bisogno di andare da un giudice per stabilire chi ha torto o chiedere un risarcimento. Quindi, è bene preferire la caparra confirmatoria quando si vuole garantire la serietà dell’impegno di entrambe le parti.






