Quando puoi richiedere una palestra condominiale: cosa dice il regolamento e cosa serve

Palestra in condominio? Sì, ma occhio a cosa dice la legge: quando richiederla e a cosa serve.

Sono tante le persone che fanno attività fisica e, inutile ripeterlo, i benefici per tutti sono conosciuti ed evidenti. Spesso però, ciò che manca è la voglia di andare in palestra.

Quante volte ci è capitato di vedere dei palazzi i cui condomini hanno a disposizione dei servizi extra come piscina e palestra, e magari abbiamo sognato di poterci vivere? Ecco cosa dice la legge, quando è permesso avere una palestra in condominio e cosa fare e non: tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

Palestra in condominio, cosa dice il regolamento

Per aprire una palestra in un condominio, la prima cosa da fare da verificare è come sempre il regolamento condominiale. Esistono due tipi di regolamento: quello assembleare, approvato a maggioranza, che non può limitare l’uso delle proprietà private, e quello contrattuale, redatto dal costruttore o approvato all’unanimità. Sulle proprietà individuali ha potere quest’ultimo e può quindi vietare esplicitamente l’apertura di una palestra, specialmente se aperta al pubblico o fonte di rumore.

peso su pavimento palestra
Palestra in condominio, cosa dice il regolamento – designmag.it

Gli esperti però specificano di fare attenzione, perché un divieto nel regolamento contrattuale deve essere chiaro, ovvero una clausola generica sulla “tranquillità” dei condomini non è sufficiente. Se perciò il regolamento non contiene divieti espliciti, aprire una palestra è possibile a patto che i locali rispettino le normative edilizie e urbanistiche e che l’attività si svolga in conformità con i regolamenti comunali, che stabiliscono ad esempio orari e limiti di rumore. Se poi la palestra è aperta al pubblico, sono necessarie ulteriori autorizzazioni amministrative e sanitarie.

Tra i principali motivi di conflitto, come spesso accade in molti condomini, ci sono i rumori, per i quali i limiti sono quelli fissati dai regolamenti comunali; il condominio non può imporne di più restrittivi. Se i rumori superano la “normale tollerabilità” (art. 844 C.C.), i condomini disturbati possono agire legalmente per ottenere la cessazione del disturbo e un risarcimento.

Riguardo ai danni, la responsabilità è invece distribuita: il condominio, infatti, risponde dei danni nelle parti comuni, mentre il proprietario della palestra, dal canto suo, risponde di quelli causati dalla sua attività (infiltrazioni, rumori eccessivi). L’amministratore può essere ritenuto responsabile se omette di intervenire pur avendone avuto il mandato.

Per prevenire problemi in generale, è quindi consigliabile verificare attentamente il regolamento, consultare un tecnico per l’idoneità dei locali e l’insonorizzazione, concordare orari con i vicini, informare in modo trasparente e stipulare un’assicurazione per eventuali danni.

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