Quando le giornate si accorciano e l’estate lascia spazio all’autunno, c’è un dettaglio che spesso sottovalutiamo. Il nostro angolo outdoor, che sia un terrazzo in città o un giardino ampio, rimane lì, esposto a pioggia, vento e freddo. Tavoli, sedie, divanetti e cuscini che fino a ieri erano perfetti per un aperitivo al tramonto, rischiano di trasformarsi in un ricordo rovinato se lasciati senza protezione. I materiali naturali come il legno o le fibre intrecciate assorbono umidità, il metallo arrugginisce facilmente e persino le resine, che sembrano eterne, tendono a scolorirsi e diventare fragili.
Preparare l’outdoor all’inverno è un modo intelligente di prendersi cura di ciò che abbiamo scelto per rendere più accoglienti i nostri spazi. Chi ha già vissuto una primavera passata a strofinare macchie di muffa o a scrostare segni di ruggine sa bene che prevenire è meglio che curare. Non serve un grande investimento né una laurea in fai-da-te, bastano organizzazione e qualche strumento mirato. L’idea è semplice: ridurre al minimo gli effetti del tempo e dell’umidità, così da ritrovare i nostri mobili in ordine quando la bella stagione tornerà. I
Come preparare i mobili da esterno prima dell’inverno
Il primo passo, spesso trascurato, è la pulizia. Riporre i mobili sporchi o umidi significa condannarli a macchie difficili da rimuovere e a cattivi odori che restano intrappolati nei tessuti. Che si tratti di un tavolo in legno massello, di una poltroncina in ferro battuto o di una seduta in resina, è fondamentale eliminare polvere e residui. Un lavaggio mirato con prodotti specifici per il materiale e un’asciugatura completa al sole faranno la differenza. Non basta infatti un colpo di spugna: conservare anche solo un po’ di umidità può trasformarsi in muffa già dopo poche settimane.

Subito dopo entra in gioco la protezione. Il legno, anche il più resistente, ha bisogno di un trattamento a base di olio o di un sigillante che ne chiuda i pori, impedendo all’acqua di penetrare. Il metallo, invece, richiede un’attenzione diversa: uno spray antiruggine o una vernice protettiva sono strumenti indispensabili per mantenere intatto l’aspetto originale e prevenire corrosioni. Le resine e le plastiche, che spesso finiscono per scolorirsi o opacizzarsi, possono essere trattate con cere lucidanti che ne esaltano la superficie e creano una barriera protettiva. Sono gesti rapidi, ma che allungano di anni la vita dei mobili.
La vera sfida arriva con i tessili. Cuscini, imbottiture e fodere non andrebbero mai lasciati all’aperto, nemmeno sotto una copertura. L’umidità passa ovunque e in poche settimane crea macchie impossibili da eliminare. La soluzione migliore è lavarli, lasciarli asciugare perfettamente e poi riporli in sacchi traspiranti o contenitori ermetici. Le panche contenitore da esterno, se ben chiuse, sono perfette per questo uso, ma anche i bauli o le scatole in plastica rigida possono diventare alleati preziosi. In spazi ridotti, come balconi o terrazzi, i sacchi sottovuoto aiutano a ridurre l’ingombro e mantengono i tessuti in condizioni ottimali fino alla primavera.

Non meno importante è la scelta delle coperture. Spesso si commette l’errore di utilizzare teli economici che si strappano al primo vento o che non permettono all’aria di circolare. Il risultato è che i mobili, pur coperti, finiscono danneggiati da condensa e muffe. L’ideale è puntare su coperture impermeabili ma traspiranti, meglio ancora se su misura per salotti o tavoli da esterno. Coprire mobili ancora umidi o sporchi è invece il modo migliore per peggiorare la situazione: la regola è pulizia, asciugatura e poi protezione.
E quando non si ha spazio interno? Le soluzioni ci sono, basta organizzarsi. Una casetta da giardino in legno o in PVC è perfetta per chi ha un giardino, mentre in città ci si può affidare a garage o sottoscala ben ventilati. L’importante è che i mobili non poggino direttamente a terra, ma siano sollevati con pedane o rialzi, così da evitare il contatto con l’umidità. Per i balconi, esistono box contenitore compatti che proteggono tessili e piccoli oggetti senza occupare troppo spazio. È questione di trovare la soluzione più adatta al proprio contesto, sempre con l’attenzione di garantire circolazione d’aria.