Niente profumi pesanti, solo freschezza estiva: così ho arredato usando anche l’olfatto

Arredare con l’olfatto è possibile. Agrumi, fiori bianchi e note marine possono cambiare l’equilibrio di un ambiente, rendendolo più vivibile e armonico senza bisogno di modificare gli arredi.

D’estate cambia tutto, anche il modo in cui percepiamo l’aria di casa. A un certo punto, lo senti: le profumazioni che andavano bene in inverno iniziano a diventare pesanti, quasi fuori luogo. Le candele con note legnose, i diffusori intensi che avevano senso in una giornata fredda e chiusa, ora sembrano appiccicare. L’olfatto, che di solito resta sullo sfondo, diventa un elemento importante. Mi sono resa conto che non bastava aprire le finestre o usare la solita candela profumata, serviva pensare all’odore della casa come parte integrante dell’arredo estivo.

Non parlo solo di profumo, ma di atmosfera. Ci sono fragranze che alleggeriscono gli ambienti più di quanto faccia un plaid ripiegato o un vaso ben posizionato. E non è una questione da stylist, è qualcosa che tocca la quotidianità. In cucina, in camera da letto, nel bagno, perfino sull’ingresso, la scelta dell’odore giusto modifica la percezione dello spazio. Ho sperimentato, ho sbagliato, ho alternato diffusori e spray, e alla fine ho trovato un equilibrio. Leggero, estivo, coerente, quasi come se l’aria fosse diventata un complemento d’arredo invisibile, ma indispensabile.

Come profumare la casa in estate senza appesantire l’ambiente

Tutto è iniziato in cucina. Avevo una fragranza alla vaniglia, che fino a primavera mi sembrava perfetta. Poi con il caldo ha cominciato a diventare invadente, quasi soffocante. Ho provato con qualcosa agli agrumi, e in pochi minuti la stanza è sembrata più ariosa. Il punto non è solo il profumo in sé, ma il modo in cui interagisce con ciò che ci circonda.

In cucina serve una profumazione che non copra, che non litighi con il cibo. Qualcosa di pulito, semplice, che accompagni. Ho trovato nel basilico e nella foglia di pomodoro un equilibrio inatteso. Non solo funzionano, ma danno anche un tono contemporaneo all’ambiente, soprattutto se il contenitore è in vetro ambrato o ceramica opaca.

Fragranza agrumi
Come profumare la casa in estate senza appesantire l’ambiente – designmag.it

Nel soggiorno, ho dovuto cambiare approccio. Qui i profumi forti tendono a stagnare. Mi serviva qualcosa che desse una sensazione di ordine, quasi di pulizia, ma senza sembrare un detergente. Le note marine e quelle ispirate al lino lavato si sono rivelate ideali. Rinfrescano, fanno respirare, ma non invadono. Le ho scelte in diffusori trasparenti, con bastoncini chiari, abbinati a materiali leggeri come legno naturale e lino grezzo. Il profumo, così distribuito, accompagna i movimenti della giornata senza dominare.

La camera da letto è stata la sfida più sottile. Qui il rischio è sempre quello di sbagliare intensità. Troppo profumo e si dorme male, troppo poco e non si sente, come per le piante. Alla fine sono tornata a qualcosa di classico: fiori bianchi e tè verde. Più neutri rispetto a lavanda e rosa, meno zuccherini delle profumazioni floreali invernali. Ho scelto candele in vetro satinato, con coperchio, da aprire solo nelle ore serali. La sensazione è quella di un tessuto appena lavato, ma senza il sentore industriale dei profumatori per armadi.

Profumatori casa
Fragranze estive leggere per arredare con l’olfatto – designmag.it

Il bagno invece è il posto dove si può osare un po’ di più, anche con profumazioni più decise. Ho usato la menta e la lavanda fresca, ma sempre in versione leggera. Qui ho preferito gli spray per tessuti, perché lavorano bene sui tendaggi, sugli asciugamani e danno una sensazione di pulito che resta per ore. Ho lasciato anche una saponetta artigianale profumata a vista, come piccolo oggetto decorativo.

Infine l’ingresso, che troppo spesso viene dimenticato. Lì ho scelto l’eucalipto, combinato con citronella. Profumo deciso, ma non aggressivo. E in più tiene lontani gli insetti, che nei mesi caldi non mancano mai. L’ho inserito in un diffusore elettrico a basso voltaggio, che resta acceso alcune ore al giorno. È il primo odore che si sente entrando in casa, e basta quello per dare subito l’idea di uno spazio fresco, curato, abitato con attenzione.

La regola che ho imparato è semplice: non mischiare tutto. Ogni zona deve avere un suo equilibrio, un suo profilo, come succede con i materiali o le luci. Anche l’intensità va pensata, non lasciata al caso. Più vivace al mattino, più morbida la sera. Il profumo, in fondo, se si sente troppo, dà fastidio. Se è giusto, cambia tutto.

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