Martino Gamper: la hall del Museion e gli altri progetti dell'eccentrico designer [FOTO]

martino gamper foto

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La hall del Museion Passage è l’ultimo progetto dell’eccetrico designer Martino Gamper presso il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano che ha aperto al pubblico il 2 febbraio. Il progetto rievoca il concetto di ‘piazza coperta’ esistente ma con l’intenzione di aprirsi al territorio in quanto spazio fisico di incontro, luogo di sosta, per accogliere manifestazioni come letture, incontri ed eventi senza essere vinvolati a stare strettamente dentro il museo. Così le mostre verranno ospitate ai piani superiori, mentre il foyer sarà più fluido e permeabile: ci sarà il Cafè Museion e uno spazio a disposizione per eventi di artisti e associazioni senza scopo di lucro.

Con Museion Passage Gamper rompe il rigore degli spazi esistenti: un’installazione in legno che è un portico segna l’ingresso invitando il visitatore ed elementi come le panche in larice alle sedute in lamina colorata e le pareti divisorie in legno di cedro adattabili agli eventi temporanei movimentano l’ingresso.

Martino Gamper è un designer che rende divertente la progettazione degli ambienti in cui vivere: lui sa come amalgamare volumi angolari, strane protuberanze, superfici improbabili o dalle caratteristiche peculiari così che i suoi arredi si posizione in maniera incerta ma educata ed efficace, come se aspettassero di adattarsi ad un paesaggio già esistente.

La mostra ‘100 Chairs in 100 Days’

Per capire il lavoro di Martino Gamper basti pensare che alla prima della sua mostra100 Chairs in 100 Days“, tenutasi nel mese di ottobre 2007 (poi anche al Triennale Design Museum di Milano), Gamper ha organizzato una collezione di sedute su due piani di grandi dimensioni in una casa vittoriana in South Kensington di Londra e ha dato luogo a un collage tridimensionale, messo insieme rapidamente e spontaneamente con sedie di seconda mano che comprendevano disegni celebri a costruzioni anonime, offrendo la possibilità di una serie di esperienze sconosciute. Il significato è estremamente legato al desiderio di esaltare l’oggetto sedia in quanto agente di socialità, punto fermo della sua progettazione.

Non deve sorprendere che la storia di Gamper sia singolare e caratterizzata dalla spontaneità: a Merano, una città al confine settentrionale italiano, è cresciuto leggendo i segnali stradali in italiano e in tedesco, ma parla altoatesino a casa. Coi suoi vicini conversava in numerosi altri dialetti estremamente locali. Gamper il senso di identità è forte, ma unico così che è in grado comprendere strutture e gerarchie esistenti, ma senza mai piegarsi ad esse.

Come nasce il designer Martino Gamper

Dopo un apprendistato presso il produttore di mobili Peter Karbacher, ha comprato un biglietto si sola andata e trascorso un paio d’anni in tutto il mondo, spesso pagandosi il viaggio con lavori di falegnameria. Tornato a casa, gli è stato offerto un posto nel corso di scultura all’Accademia di Belle Arti di Vienna e prima di finire la laurea, ha lavorato nello studio di Matteo Thun a Milano nella lavorazione di prodotti, mobili e interni.

Gamper si è trasferito a Londra nel 1997 per studiare al Royal College of Art e ha vissuto in città da allora, occupandosi oggi del disegno degli arredi urbani ufficiali delle Olimpiadi 2012.

Gamper ha sempre lavorato in contesti creati per stimolare la curiosità o generati dalla sua socievolezza estrema col desiderio di offrire spazi in cui sia normale attaccare bottone con chi ci sta accanto, grazie all’utilizzo di un linguaggio di un design informale e spontaneo. Il suo percorso fino a questo punto è stato affascinante, con progetti sempre originali e accoglienti, e prossimi anni promette di esserlo ancora di più.

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Parole di Sergio Romeo