Le case contemporanee non sono state progettate pensando agli animali di famiglia. Eppure loro ci vivono, si muovono, occupano spazi e richiedono elementi che inevitabilmente restano a vista. È qui che nasce la frustrazione: non è questione di ordine compulsivo, è che quella zona rompe l’armonia, la interrompe come un punto stonato. Proprio da questa tensione, da questo desiderio di ritrovare coerenza, è nata la mia ricerca di una soluzione che non sembrasse un sacrificio. Una modifica semplice, realizzabile in un pomeriggio, che non avesse niente dell’improvvisato e tutto dell’intenzionale.
Mi sono resa conto che serviva un luogo preciso, integrato, pulito. Non un mobile nuovo, non l’ennesima struttura dedicata, ma qualcosa di sorprendentemente più facile. Un mobile standard già presente in casa, ripensato con un gesto tecnico minimo. È lo stesso ragionamento che si fa con le nicchie dei bagni o delle cucine: quando un oggetto ha un posto pensato per lui, scompare nel paesaggio domestico. Ed è esattamente ciò che succede quando trasformi uno dei tuoi mobili in una piccola nicchia per le loro abitudini quotidiane. Una nicchia così naturale che smette di sembrare un riparo e diventa parte della stanza.
Gli angoli brutti non sono inevitabili: come risolvere davvero il caos “pet”
La cosa sorprendente è che i mobili perfetti non sono prodotti “pet friendly”, ma quelli che hai già in casa. I sistemi modulari, soprattutto, nascono per essere modificati. Pensa a un Besta di IKEA. Ha la profondità ideale per ospitare ciotole o una lettiera compatta e basta togliere un ripiano per creare lo spazio. La base, però, va rinforzata. È l’unica accortezza tecnica. Un pannello di multistrato da un centimetro appoggiato sotto distribuisce il peso, protegge il mobile e lo rende più pratico da gestire. È un’operazione pulita e veloce, e la resa è quella di un mobile su misura.
Il discorso cambia leggermente con modelli come Havsta o Hemnes, più classici e solidi. Qui l’idea è sfruttare la parte inferiore e lasciare l’apertura frontale completamente libera. La struttura in legno dà un senso più caldo, quasi da arredo artigianale. Funzionano bene nelle case con materiali naturali, colori morbidi e una certa attenzione ai dettagli tradizionali. L’uso quotidiano è diverso: ciotole e lettiera trovano un luogo stabile, riparato e lontano dal centro della stanza.

Per chi preferisce un look più decorativo, i buffet di Maisons du Monde sono ideali. Hanno spesso un modulo molto profondo che diventa automaticamente perfetto per una lettiera grande. Rimuovere un’anta e rifinire il bordo crea una nicchia elegante, integrata nell’arredo. È anche uno dei contesti dove una piccola illuminazione warm può avere senso, ma solo se molto discreta. Il punto è migliorare la visibilità senza attirare l’attenzione. È una delle trasformazioni che stupiscono di più perché tolgono di mezzo un oggetto ingombrante senza sacrificare stile.
Esiste poi la soluzione più pratica per chi vive in appartamenti piccoli: i mobili TV di JYSK. Le nicchie aperte, nate per decoder e accessori, diventano luoghi perfetti per le ciotole. Il vantaggio è evidente: l’animale mangia in una zona protetta che non interferisce con la circolazione della stanza e tu hai un arredo che mantiene la sua funzione originaria. In più, i materiali usati in questi mobili sono facili da pulire, cosa che fa una grande differenza quando si parla di acqua e crocchette.

Il momento in cui la nicchia prende forma è quello in cui togli un ripiano. Il mobile cambia proporzione e rivela uno spazio che non pensavi di avere. Prima di tutto, serve una base protetta. I tappetini impermeabili fanno un lavoro eccellente e mantengono tutto pulito. Per la lettiera può servire un’apertura laterale, che sembra complicata e invece è facilissima. Esistono pannelli pretagliati che richiedono solo una vite o un biadesivo forte. La forma deve essere squadrata per rispettare la linea del mobile. Le curve danno sempre un effetto artigianale un po’ impreciso.
Una volta sistemato l’ingresso, riflettere sulla ventilazione è fondamentale. Una nicchia chiusa non funziona. Basta una griglia adesiva posizionata sul retro o, ancora meglio, una struttura completamente aperta davanti. Le ciotole non hanno esigenze particolari, ma la lettiera sì, e con una nicchia ben ventilata diventa più semplice mantenere l’igiene.
Il risultato finale è sorprendente perché la trasformazione non è invasiva. La casa appare più ordinata. Da un lato eviti la macchia visiva dei tappetini sparsi, dall’altro offri all’animale un luogo stabile e riconoscibile.






